Combattere la mafia per difendere le nostre bellezze: il Presidente del Senato a Gaeta (#video – #fotogallery)

di Gabriella Gelso

Ritorna a Gaeta la manifestazione culturale, Libri sulla Cresta dell’Onda, il primo appuntamento si è tenuto ieri 21 luglio alle ore 21:15, presso il Sagrato dell’Annunziata, ormai divenuto il salotto culturale della città.

Ospite della serata è stato il Presidente del Senato, Pietro Grasso ex magistrato da sempre in prima linea nella lotta insieme alla mafia, in magistratura dal 1969, è stato giudice a latere nel maxiprocesso a Cosa Nostra istruito da Giovanni Falcone.

Ha ricoperto i ruoli di procuratore capo a Palermo e Procuratore nazionale antimafia, e dal 2013 è Presidente del Senato, insieme ad Emilio Casalini giornalista e fotoreporter della RAI, vincitore del Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi nel 2012 con un’inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti.

Entrambi, autori di due libri incentrati sulla mafia, (Pietro Grasso, Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di Mafia, Feltrinelli; Emilio Casalini, Rifondata sulla Bellezza. Viaggi, racconti e visioni alla ricerca dell’identità celata, Spino editore), hanno parlato di questa tematica e delle problematiche che sta causando al nostro paese. “Per difendere le nostre bellezze dobbiamo combattere contro la mafia e tutto quello che gira intorno ad essa, perché non è solo l’organizzazione criminale, per fare il traffico di rifiuti ha bisogno del ragioniere che faccia i conti, di un analista che faccia le analisi di laboratorio false, allora il problema per noi è non collaborare a questo sistema per evitare che distruggano il nostro patrimonio architettonico, questo è quello che Falcone e Borsellino volevano combattere”, con queste parole Grasso ci invita ad opporci alla mafia.

Casalini, spiega come questo maltrattamento del nostro patrimonio possa incidere anche sul turismo, infatti non conta il turismo di quantità ma bensì di qualità: “Se tu distruggi una spiaggia, una casa, distruggi tutta la bellezza di un paesaggio, esso ha un suo valore economico, quando hai distrutto quello, hai distrutto la possibilità di intere aree, famiglie di vivere di agroalimentare, di folclore, della cultura di tutto quello che abbiamo noi e che tutti ci invidiano, quindi permetti una povertà economica, ricatto occupazionale. La mafia è tutto quel compromesso cui sei legato, essa si nutre della bruttezza, ti educa alla bruttezza […]”.

Il Presidente del Senato racconta come è stata la sua vita da magistrato, nella lotta alla mafia, dalla decisione presa insieme alla moglie di accettare l’incarico di essere il giudice del Processo di Cosa Nostra, alla paura in seguito alle minacce subite, in particolare quelle rivolte al figlio quattordicenne: “Ricordo ancora mia moglie affacciata al balcone e quando vedeva arrivare mio figlio si andava a chiudere nella sua stanza per non fargli vedere l’ansia che ci prendeva, perché lui non sapeva niente di tutto questo[…]”.

Il dialogo di Casalini e Grasso è stato accompagnato dalle dolci note del piano di Daniele Pozzovio ed il violoncello di Giovanna Famulari.

A fine serata i due protagonisti si sono intrattenuti, autografando i testi che i presenti hanno acquistato durante la serata.

Video e riprese a cura di Marco Casciaro