Don Chisciotte – il dilemma del sè al Bertolt Brecht di Formia

di Krizia Celano 
Il “Don Chisciotte” è un’opera letteraria pubblicata in Spagna intorno al 1605 da Miguel de Cervantes. 

Criticante i libri di cavalleria per la loro monotona ed assurda finzione, l’opera Cervantesca è una vera scossa al panorama culturale che influenzerà in maniera rivoluzionaria la letteratura a venire.

“Don Chisciotte” è la storia di Alfonso Quijano che, dopo aver letto molti libri di cavalleria, perde il senno e crede di impersonare un cavaliere valoroso e coraggioso.

Difatti, come uno che si rispetti e con lo scopo di difendere gli innocenti dalle ingiustizie del mondo, egli inizia il suo percorso affiancato da Sancho Panza, un contadino che farà le veci di uno scudiero. 

Don Chisciotte, inoltre, ricerca l’amore di Dulcinea del Toboso, ai suoi occhi bellissima dama ma che in realtà non è altro che una volgare contadina.

Molte saranno le vicende in cui egli si imbatterà, dal noto combattimento contro i mulini a vento alle sue continue scorrazzate per i campi della Mancha con l’intento di salvare il mondo. 

Tuttavia, al personaggio sognante e coraggioso di Don Chisciotte si oppone la figura realista e pratica di Sancho Panza che, dopo ripetuti tentativi riesce a far tornare in sé il padrone.

Il Don Chisciotte è una storia di ideali, di coraggio, di forza. Impazzire per i propri sogni, crederci anche quando gli altri non lo fanno è ciò che li rende veramente nostri. 

È importante però avere un equilibrio, riconoscere anche ciò che si ha nonostante ciò che si è. 

Tuttavia, non sempre la vita fornisce le risposte alle nostre domande, ed è per questo che siamo noi a doverle cercare, a doverci cercare. 

Il Bertolt Brecht di Formia, con uno spettacolo a cura di Maurizio Stammati e Marco Mastantuono, pone allora questa domanda: chi siamo noi? Siamo ciò che vogliamo? E soprattutto, cosa vorremmo essere?

Un esordio della compagnia teatrale accolto da applausi scroscianti al teatro Remigio Paone di Formia lo scorso 30 maggio, con l’esibizione degli studenti dell’ I.P.I.A Fermi e dell’I.T.G Bruno Tallini. D’altronde, come potevano non essere celebrati con i migliori festeggiamenti? I ragazzi che vogliono trasmettere sè stessi valgono la pena di essere sempre ascoltati.