Formia, Teatro. Antigone³: Scandaloso trittico di voci per un’unica tragedia

Sabato 30 giugno, la Compagnia Teatrale Imprevisti e Probabilità porterà in scena uno spettacolo dirompente ed originale ispirato alla figura di Antigone. “E’ incredibile quanto la tragedia greca per eccellenza, andata in scena per la prima volta nel 442 a.C. ad Atene, abbia dato vita ad uno spettacolo i cui temi descrivono perfettamente il clima politico e culturale che stiamo vivendo in questi anni”. Questo è quello che pensa il regista Raffaele Furno. “Sofocle non ha composto uno spettacolo femminista, nonostante sia incentrato sulla figura della giovane principessa che si oppone ad un editto regale in quanto lo ritiene profondamente ingiusto e contrario ai suoi profondi valori morali. Eppure, chiunque di noi potrebbe essere Antigone. Chiunque ritenga che l’umanità, l’empatia, la pietas debbano prevalere sulla ragione di stato e sugli interessi di palazzo è e sarà sempre Antigone”.

La Compagnia Imprevisti e Probabilità ha abituato il suo affezionato pubblico a spettacoli raffinati, che richiedono senso critico, una mente attiva e la disponibilità ad emozionarsi. Antigone³: Scandaloso trittico di voci per un’unica tragedia non è solo la messa in scena del testo sofocleo, ma di ben tre adattamenti che a quell’opera si sono ispirati. Tutti conoscono l’originale di Sofocle, ma pochi sanno che nel 1944 a Parigi il commediografo Jean Anouilh scrisse una sua “Antigone”, metafora dello spirito francese che si opponeva all’occupazione del potere nazista. Quasi nessuno sa che a Tokyo nel 1966 il giovane Satoh Makoto adattò nella sua “Ismene” l’eroina tragica per farne simbolo dello spirito giapponese contro il dilagare dell’imperialismo culturale ed economico degli Stati Uniti. E ancora meno sanno che un’Antigone africana è la protagonista dell’opera teatrale “Tegonni” (2007) del drammaturgo nigeriano Femi Osofisan, incrocio tra il mito greco e una principessa Yoruba simbolo della resistenza al colonialismo europeo.

Il regista Raffaele Furno si è chiesto perché in luoghi, culture e tempi così diversi tra loro, vari autori hanno sentito la necessità di reclamare Antigone come simbolo della lotta contro il potere non democratico. “C’è una continuità nelle dinamiche con cui questi poteri agiscono, che fa si che esista ripetutamente il bisogno di una Antigone che dica No mentre tutti attorno a lei sanno solo dire Sì?” Lo spettacolo Antigone³: Scandaloso trittico di voci per un’unica tragedia è il tentativo di dare una risposta a questi quesiti. Furno ha cucito sui corpi dei suoi attori un percorso tra tre delle quattro opere citate. “Abbiamo alla fine deciso di tenere fuori dal nostro adattamento la versione africana perché era quella che più si discostava dall’originale”. Antigone³: Scandaloso trittico di voci per un’unica tragedia è quindi un percorso spaziale e temporale tra la Grecia, la Francia e il Giappone, arricchito dalle mille sfumature sceniche che ormai sono un tratto distintivo del lavoro della Compagnia Imprevisti e Probabilità, tratto che li ha portati in pochi anni a vincere un numero ragguardevole di premi nazionali in concorsi e festival di rilievo.

Se avete amato la loro “Filumena”, se vi siete emozionati con “Cantami dell’Universo”, se vi siete divertiti con l’energia esplosiva di “Neapopuli”, Antigone³: Scandaloso trittico di voci per un’unica tragedia è lo spettacolo per voi: Sabato 30 giugno ore 21 al Teatro Remigio Paone, Via Sarinola, Formia.

Ingresso 10€. Per info e prenotazioni: imprevistiepro@gmail.com oppure 339-8179254

www.compagniaimprevistiepro.com Pagina FB Imprevisti e Probabilità

In scena

Antigone: Gio Lungo, Valentina Fantasia, Irene Vallone

Ismene: Gabriella Napolitano, Civita Di Tucci, Maria Ida Romeo

Creonte: Michele Annunziata, Ludovico Manna, Antonio Antetomaso

Edipo: Giuseppe Pensiero

Giocasta: Annamaria Aceto

Tiresia: Anna Andreozzi

Nutrice: Antonella Fusco

Corifei: Eva Albini, Martina Bartolomeo

Regia: Raffaele Furno

Aiuto regia: Isabella Sandrini, Soledad Agresti

Costumi: Anna Andreozzi

Scene: Bruno Valeriano

Oggetti di scena: Ludovico Manna