“Giornata del Buon Gioco”: a Formia giochi, musiche, riflessioni e colori per contrastare l’azzardo

La Caritas Diocesana di Gaeta, di concerto con la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e l’associazione Libera Presidio Sud Pontino e con il Patrocinio del Comune di Formia e della Provincia di Latina, organizza l’iniziativa “Giornata del Buon Gioco”, il 24 settembre 2017, in piazza Aldo Moro a Formia dalle ore 9.30. Tale Giornata, indetta dalla Provincia di Latina ed inserita nell’ambito di eventuali altre manifestazioni organizzate dal Comune di Formia a tal proposito, viene svolta con lo scopo di accrescere la conoscenza e la consapevolezza delle patologie derivanti dal puntare denaro attraverso scommesse, slot machine, gratta e vinci, lotto e superenalotto e promuovere il buon gioco che mette in relazione le persone, attiva la loro creatività e crea vincoli di socialità.

Il programma della giornata, oltre ai saluti del Sindaco Sandro Bartolomeo, della Delegata alla legalità Patrizia Menanno e dell’arcivescovo Luigi Vari, prevede un intervento di Antonio Maria Mira, caporedattore di Avvenire, sul tema “L’azzardo non è un gioco”, dei momenti artistici con il gruppo musicale “Gli incredibili” della Fraternità di san Magno di Fondi, giochi di gruppo e consegna dei bollini NO SLOT ai locali che hanno tolto le slot machine o a quelli che hanno aperto senza “macchinette mangiasoldi”.

L’Italia è nel pieno di un’overdose da gioco d’azzardo che causa profondi ed evidenti danni sociali, sanitari ed economici al nostro Paese. Ogni italiano nel 2016 ha giocato circa 1600 euro, pari a complessivi 96 miliardi di euro.

Dietro a questo caleidoscopio di slot machine, “gratta e vinci” e lotterie si nasconde l’inferno delle dipendenze patologiche, la rovina di intere famiglie, la perdita della dignità e del lavoro di chi ne è vittima. E non solo. Il settore del gioco è stato infiltrato e messo a profitto dalle mafie, che lo utilizzano per riciclare miliardi di profitti illeciti.

Il denaro che lo Stato incassa annualmente dall’azzardo sotto forma di gettito erariale non è sufficiente a ripianare i danni collaterali inferti da una liberalizzazione senza paracadute, iniziata negli anni Novanta e diventata indiscriminata nell’ultimo decennio.

Come siamo arrivati a questo punto? Perché un Paese che si sente sempre meno ricco regala miliardi di euro alla filiera del gioco d’azzardo? Come possiamo ridurre l’impatto sociale del gioco d’azzardo?

Per rispondere a queste domande e proporre delle soluzioni concrete è nato in Diocesi di Gaeta a giugno scorso un Tavolo di Lavoro formato da Caritas Diocesana, Consulta delle Aggregazioni Laicali e l’associazione Libera Presidio Sud Pontino. L’equipe, nel proseguire il percorso di contrasto all’azzardo della CDAL avviato nel 2015, sta orientando i suoi sforzi su quattro piste di lavoro: il pressing sulle amministrazioni comunali per l’approvazione di adeguati regolamenti per ridurre l’accesso e contenere l’offerta del gioco d’azzardo, l’organizzazione di opportuni corsi formativi di prevenzione per i ragazzi delle classi secondarie delle principali scuole del nostro territorio, la formulazione di incontri formativi specifici sull’azzardo per gli operatori Caritas, la promozione della consapevolezza della gravità dell’azzardo che genera una patologia di dipendenza simile a quella prodotta da stupefacenti.

La Giornata del Buon Gioco rientra nell’ultima pista di lavoro e sull’esperienza della Tenda del Buon Gioco, realizzata dalla Cdal nel passato, vuole avvicinare le persone nella piazza per comunicare che è possibile un’altra modalità di gioco, quello aperto alla vita, che crea relazioni, serenità alla mente e salute al corpo e che non devasta la persona e la sua famiglia.