Marina Comparato e Marco Minà presentano Vittorio Zago hommage a Federico Garcia Lorca Preludios y Canciones

Marina Comparato e Marco Minà, due grandi artisti di fama internazionale presentano “Vittorio Zago hommage a Federico Garcia Lorca, Preludios y Canciones” giovedì 7 marzo 2019, alle ore 18, presso l’Auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio di Musica Ottorino Respighi di Latina.
Prosegue con successo la Rassegna concertistica denominata GIOVEDÌNMUSICA, realizzata nell’ambito della XVI Stagione di Musica da Camera del Conservatorio pontino, promossa con il patrocinio del Comune di Latina ed in collaborazione con l’Associazione MAD e Circolo H.
Il primo imperdibile appuntamento di marzo vede, dunque, protagonisti la musica e la poesia che mai furono cosi “inesorabilmente e indissolubilmente legati” come nelle opere di Federico Garcia Lorca. Interpreti di questa magica fusione saranno l’ indimenticabile voce del mezzosoprano Marina Comparato e la coinvolgente chitarra di Marco Minà.

Il programma di sala prevede:
Preludios y canciones
1.Romance de Don Boyso
2.Anda Jaleo
3.Zorongo
4.Los Mozos de Monleon
5.La Tarara
6.Nana de Sevilla
7.El Café de Chinitas
8.Los Reyes de la baraja
Gli artisti incontreranno il pubblico prima dello spettacolo a partire dalle ore 17, presso l’Auditorium Caetani.

La sala concerti del Conservatorio Respighi ospita fino al 31 marzo p.v. l’esposizione delle opere di Mauro Barreras, curata da Fabio d’Achille del Museo d’Arte Diffusa (MAD), testimonianza di un felice e riuscito incontro tra Musica e Arte pittorica. Ingresso libero.

Marina Comparato – mezzosoprano
Nata a Perugia, laureata in scienze politiche a Firenze, vi si diploma in canto nel 1996 e lo stesso anno debutta come Rosina nel Barbiere di Siviglia a Londra.
Vincitrice nel 1997 del Concorso dello Sperimentale di Spoleto, vi debutta nel ruolo di Sesto nella Clemenza di Tito, iniziando una brillante carriera, che la vede ospite dei principali teatri e festival italiani ed europei: Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Rossini Opera Festival di Pesaro, Opera di Roma, Regio di Torino, La Fenice di Venezia, Massimo di Palermo, San Carlo di Napoli, Opéra National de Paris, La Monnaie di Bruxelles, Netherlandse Opera di Amsterdam, Teatro Real di Madrid, Liceu di Barcellona, Teatro Colon di Buenos Aires, Festival di Glydebourne, Festival di Salisburgo.
Collabora con direttori quali Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, James Conlon, Ottavio Dantone, Andrew Davis, John Eliot Gardiner, Zubin Mehta, Kent Nagano, Daniel Oren, Trevor Pinnock, Christophe Rousset, Jeffrey Tate.
Molto attiva in ambito concertistico, si è esibita in diverse sale da concerto tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Royal Albert Hall e Barbican Center di Londra, Thêatre des Champes Êlisées, NHK Concert Hall di Tokio.
Il suo repertorio spazia dai ruoli barocchi al Novecento, con una speciale predilezione per Mozart, il belcanto italiano e il repertorio francese.
Recenti impegni l’hanno vista ampliare il repertorio e debuttare nel ruolo di Carmen a La Fenice di Venezia diretta da Myung-Whun Chung, ruolo recentemente ripreso anche al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, e interpretare Charlotte in Werther al Teatro Massimo di Palermo e Cecilio in Lucio Silla al Real di Madrid.
Ha inciso per Decca, Deutsche Grammophon, Philips, Naive.

Marco Mina’ – chitarra
Marco Mina’ suona regolarmente per le più importanti istituzioni concertistiche internazionali, Sir Yehudi Menuhin School, la BBC Proms, King’s College, Royal Academy, The Incorporated Society of Musicians, St. Martin-in-the-Fields, per la Bryanston School-Dorset, Birmingham Conservatoire of Music, Salisbury Cathedral Season, Royal Exchange Theatre Manchester, Royal Danish Academy, Djeuga Palace a Yaundè e Akwa Palace a Douala (Cameroun), Yerevan-Gyumri (Armenia), Mirbachov Palac – Bratislava, Marmosaal der Sektkellerei Henkell & Co. Wiesbaden, l’Ecole Normale-Salle Cortot – Parigi, Lasalle College of The Arts – Singapore, Luleå-Piteå University – Sweden, Australian National University.
Ha collaborato con artisti quali Hans Werner Henze, Vittorio Zago, Alexander Lonquich, Claudio Ambrosini, Lavinia Bertotti.
Ha registrato per BBC Radio 3, Rai Radio 3, Radio Vaticana, Radio Austriaca, Ceca e Slovacca, Radio France.
Il video Guitarevolution è presente nel circuito Sky-Classica. Il documentario “A week in Vienna” è presente sul canale NovAntiqua.
Incide in esclusiva per Musica NovAntiqua per cui pubblica anche opere originali, trascrizioni e revisioni.
I suoi programmi solistici da concerto spaziano dagli autori del Rinascimento e Barocco al repertorio classico e romantico – su strumenti originali – fino agli autori contemporanei – su strumento moderno.

Lorca tra musica e poesia

Federico García Lorca (1898-1936), uno dei poeti universalmente più conosciuti nel panorama della letteratura spagnola contemporanea, fu anche drammaturgo, prosatore, oratore, pittore e musicista. Fuente Vaqueros, il piccolo comune spagnolo della provincia di Granada dove nacque, fu un luogo pieno di stimoli e di suggestioni: il contatto autentico con la musica e le persone della terra andalusa fu fondamentale nella sua infanzia e, successivamente, tale ricerca continuò a caratterizzare il periodo adolescenziale e gli studi pianistici. L’incontro con il famoso compositore Manuel de Falla e il Concorso del Cante Jondo realizzato insieme al Maestro rafforzarono in lui il legame con la musica popolare e sancirono l’unione tra la sua poesia e l’immaginario del genere più intimo e autentico di flamenco. Lorca accostò il Cante Jondo al ritmo degli uccelli, alla melodia istintiva del nero pioppo e delle onde, lo definì un raro esempio di canzone primitiva, la più vecchia di tutta l’Europa, laddove i ruderi della storia venivano divorati dalla sabbia del tempo: l’aggettivo hondo (it. profondo), pronunciato in Andalusia Jondo, nascondeva la trascendenza di quel canto che aveva attraversato il cimitero degli anni e proveniva dal primo pianto e dal primo bacio. Il canto andaluso racchiudeva infatti non solo le radici del popolo spagnolo ma quelle dell’uomo stesso: la Pena dei gitani, malinconica compagna del poeta e costante presenza femminile nella sua produzione, era la pena dell’umanità intera, quella delle donne, degli emarginati, degli immigrati, di coloro che si discostavano dai canoni del conformismo sociale.
Poesia e musica si fusero inesorabilmente e indissolubilmente nei testi di Lorca: le sue poesie erano al tempo stesso anche delle canzoni poiché con le parole, come era solito affermare, si dicevano cose umane, con la musica si esprimeva ciò che nessuno conosceva né poteva definire. Il suo approccio alla musica e all’elemento popolare, tuttavia, si sviluppò a partire da una formazione colta e pertanto si connotò per la sua originalità e innovazione, ma anche per il rigoroso rispetto di quell’ampio repertorio spesso irriducibile alla notazione musicale. Lorca fece rivivere il ritmo, la melodia, la voce del popolo e ciò che veniva tramandato oralmente in quelle canzoni antiche non solo inserendole nelle regie di testi classici e recuperandole per le sue opere teatrali, ma anche interpretandole in conferenze e occasioni private, affiancato dalla famosa cantante e ballerina Encarnación López Júlvez detta La Argentinita, con la quale realizzò la registrazione fonografica Canciones populares españolas.

Elisa Mariottini