Parodontologia e piani di trattamento: se ne parlerà a Gaeta in un seminario nel weekend

L’evento, organizzato dalla Florence Perio Group e dall’Università “La Sapienza” di Roma, patrocinato dall’Ordine dei medici Odontoiatri pontini e dall’ AIO e ANDI di Latina, si terrà venerdì 15 e sabato 16, presso la sala conferenze della struttura “Aeneas Landing”, a Gaeta. Si tratta di un seminario che vedrà la partecipazione di professionisti provenienti da tutta la penisola (medici e odontoiatri) i quali disserteranno sulla importanza primaria di salvaguardare la sopravvivenza della dentatura ricevuta da madre Natura, prima ancora di puntare a operazioni commerciali che prevedano l’applicazione di costosi impianti. Prestigiosi i nomi dei partecipanti fra cui: il prof Andrea Pilloni , docente presso l’Università “La  Sapienza”, il dott. Giano Ricci, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, e il dott. Edmondo Maggio medico-chirurgo specialista in Parodontologia. Di Itri è, invece, il responsabile organizzativo del convegno, Andrea Punzo, laureando in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso la facoltà di Medicina e Odontoiatria della “Sapienza” di Roma. Ed è proprio lui a puntualizzare qualche riflessione esplicativa in merito ai lavori. “Il seminario –esordisce Punzo- sottolinea la centralità della parodontologia in ogni piano di trattamento odontoiatrico il cui obiettivo è garantire il successo a lungo termine. La pianificazione di un trattamento in qualsiasi branca dell’odontoiatria, come in una riabilitazione protesica o in una terapia ortodontica, deve essere fatta ponendo attenzione alla salute parodontale. Questo approccio garantisce la predicibilità dei risultati ottenuti dalle terapie. Lo scopo del seminario è quindi far comprendere che la parodontologia deve essere parte integrante dell’approccio clinico quotidiano di ogni specialista. Negli ultimi anni l’odontoiatria si sta sempre più confondendo con l’implantologia, proponendosi con un approccio invasivo, poco conservativo. Si tende molte volte a estrarre un dente salvabile e sostituirlo con un impianto solo perché più facile, rapido e remunerativo (discorso eticamente scorretto). Bisogna rendere consci i professionisti e i pazienti che questo tipo di terapia non è in grado di garantire la predicibilità sopracitata. Un successo che si limita al breve termine non può essere considerato un successo, ma, anzi, -conclude il futuro dentista- è segno di bassa qualità del trattamento e di un sicuro aumento del costo da affrontare”.

Di Orazio Ruggieri