Presso la Torre di Mola, a Formia, espone il pittore Giuseppe Supino

FORMIA – Torna puntuale, nel fulcro dell’estate formiana, la mostra pittorica di uno dei più validi e noti esponenti della cultura e dell’arte cittadina e non solo: il Maestro Giuseppe Supino.

“Guardare dentro e oltre ….”: questo il tema-invito delle opere grafiche e pittoriche che Peppino Supino esporrà dal 28 luglio al 5 agosto prossimi, nel complesso architettonico della Torre di Mola. Una sintesi simbiotica di quello che è il carattere stesso ed il percorso artistico del Maestro, sempre coerente, pur nella naturale evoluzione tecnico-pittorica, a quella sensibilità, a quella dolcezza, alla luminosità cromatica che hanno costantemente ispirato le sue opere.

Una concezione ed uno stile di vita che, parimenti, hanno sempre contraddistinto l’amico Peppino Supino, anche nei suoi rapporti interpersonali, improntati ad una profonda delicatezza, ad una generosità e ad una riservatezza che lo hanno proiettato all’attenzione ed all’apprezzamento generale, anche grazie alle sue opere, patrimonio indiscusso di quanti amano il bello del creato.

Immagini linde, chiare, intense, quelle di Giuseppe Supino. “Una pittura – come scrive Nazario Pardini, candidato premio Nobel per la Letteratura – in cui si concretizza una poesia che sa di umano, di gioia, meditazione, inquietudine; una poesia che ci parla di vita e che, al contempo, va oltre: oltre il pennello, oltre la tela, oltre la caducità del quotidiano, facendo del quotidiano stesso un trampolino di lancio verso mondi incontaminati, sorretti da ali di neve e volti di cera”.

Da qui, il tema stesso della mostra: “Guardare dentro e oltre ….”, quasi librato in volo dalle ali del gabbiano, che è un po’ la firma caratterizzante dell’artista, o enunciato dal volto della giovane con frutta e che, oltre ad esprimere un messaggio, vuole stimolare ad una sincera riflessione. Parlare della produzione artistica di Peppino Supino, dunque, è come addentrarsi nell’animo fecondo e generoso di un pittore che fa dell’essere e dell’esistere un’opera d’arte.

E per concludere, ecco come il critico Franco Campegiani descrive il percorso artistico del Maestro. “La narrazione figurativa di Giuseppe Supino si svolge entro l’ambito delle esperienze poetiche provenienti dal Simbolismo e dal Verismo crepuscolare. Formatosi sotto la guida di Domenico Purificato e di Renato Guttuso e stimolato da Giorgio De Chirico a preferire la tempera grassa, il pittore formiano ha sviluppato, nel tempo, una sua poetica di sapori mitici, ancestrali, legati ai grandi archetipi della femminilità e della Terra Madre. Un realismo, il suo, di gusto arcaico, fatto di figure ieratiche e di paesaggi da fiaba, dotato di luminosità cromatiche straordinarie, con atmosfere magiche di grande vivezza ed incisività”.

Di Sergio Monforte