Rudens: la cultura classica rende liberi

Dopo il successo dell’anno scorso con l’“AULULARIA” di Tito Maccio Plauto, tornano a Formia nella cornice perfetta dell’area archeologica Caposele, Vincenzo Zingaro e gli attori della compagnia Castalia con la rappresentazione della commedia plautina Rudens (La gomena).

L’ambientazione non è quella solita urbana, cui ci ha abituato Plauto, ma piuttosto marina, su un’isola, tra una casupola e il tempio di Venere dove a fare da sfondo è sempre il mare che dà e toglie, un po’ come la Sorte. L’incipit è fiabesco, ma poi l’azione si dipana tra incontri, scontri, paure, colpi di scena, riconoscimenti finali e un lieto fine che non disdegna più di una morale. Un finale umoristico e non solo comico, in cui la voce dei classici, in un mondo in cui apparire (e non essere) significa esistere, ci persuade a riflettere sul grande tema della libertà anche da ogni vizio, quale per esempio l’avidità.

Mirabili dunque sono stati l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro che ha ben riproposto anche il metateatro (con la gioia del pubblico delle prime file) e i giochi di parole plautini attraverso un sapiente uso dei molti dialetti italiani. In scena quindi non solo deverbia, ma anche cantica, grazie alle musiche di Giovanni Zappalorto.

Una bellissima serata, uno spettacolo apprezzato da tutti, grandi e piccoli uniti da quella magia che il teatro classico sa ancora sprigionare. Un plauso all’Amministrazione del Comune di Formia e all’assessore alla cultura, Carmina Trillino che hannodeciso di continuare questo bel cammino di riscoperta dei classici.

Allora prossimo appuntamento sabato 27 luglio ore 21.30 con l’Ecuba di Euripide.

Silvana Severino