Scoperte archeologiche a Itri: il Santuario di Ercole

di Irene Ialongo

Nella collina di S. Cristoforo ubicata nella zona nord del territorio di Itri, negli ultimi anni si sono susseguite scoperte archeologiche di eccezionale rilevanza. Spiccano resti architettonici che, studiati attentamente, hanno confermato l’esistenza in quel luogo di un tempio in onore di Ercole. Il sito è stato al centro di una conferenza presso la Sala Consiliare del Comune di Itri, che ha visto l’intervento del Dott. Carlo Molle della Soprintendenza del Lazio ed Etruria Meridionale e della dott.ssa Marisa De Spagnolis, archeologa, già responsabile del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga. 
Inizialmente il sito era completamente coperto da sterpaglie e rovi. La pulizia dell’area e un piccolo intervento di scavo autorizzata dal soprintendente ha portato alla luce una piattaforma rettangolare sostenuta a sud e ad est da terrazzamenti. L’area rettangolare terrazzata è di circa 60×80 metri e sulla piattaforma si aprono due cisterne coperte a volta destinate alla conservazione dell’acqua.
Sono stati rinvenuti anche i resti di ex voto, di una statua panneggiata, con la gamba destra flessa, che doveva essere di notevoli dimensioni, monete tra cui un asse di Tiberio ed un tribolo di Neapolis con sul dritto raffigurata una testa di Apollo con corona di alloro e sul retro una biga al galoppo sormontato dalla Trinacria.
Di rivelante è stata portata alla luce vicino l’ingresso del terrazzamento, una scalinata formata da quattro blocchi, tre dei quali avevano delle iscrizioni che citavano i nomi di Marcus Allius, figlio di Lucius, figlio di Publius. I tre personaggi della gens Allia erano gli amministratori del luogo di culto di cui avevano curato la costruzione del pavimento, delle colonne e dei gradini. I reperti rinvenuti delineano un arco cronologico che va dal IV sec a.C. al I sec d.C. Nel 2017 sono stati rinvenuti altri quattro frammenti di una gigantesca iscrizione su blocchi di varia grandezza, quasi sicuramente a completamento delle precedenti iscrizioni, indicanti probabilmente anche esse i curatori che seguirono le opere di costruzioni di gradini, marciapiedi, porticati.
La scoperta ha costituito una vera novità per Itri rivelando una realtà architettonica di grande importanza.