Strage di alberi a Terracina

Legambiente ha inviato un esposto al Comando provinciale dei Carabinieri forestali sugli abbattimenti di alberi a Terracina ai sensi della legge 10 del 2013 e prepara un accesso agli atti al Comune di Terracina per avere visione delle autorizzazioni e dei pareri necessari e dei piani di compensazione.

Il circolo invita il Comune di Terracina, privo di ogni minimo strumento regolatorio del verde urbano, ad adottare con somma urgenza un piano ed un regolamento del verde urbano anche ai sensi delle recenti linee guida del Ministero dell’Ambiente e di Ispra/Anci.

Intanto la deliberata adesione al progetto di riforestazione urbana di Legambiente e Azzeroco2 “Mosaico verde” che poteva associare nuove piantumazioni agli abbattimenti e in modo del tutto gratuito, non è stata mai di fatto attuata.

 

“Terracina -così il circolo di Terracina- è una città estremamente carente in tema di Verde Urbano visto che storicamente lo sviluppo urbanistico della Città, nel dopoguerra, pur prevedendo inizialmente nel Piano Regolatore Generale PRG approvato alcune aree dedicate al verde, le stesse sono state poi sacrificate in nome di uno sviluppo urbanistico selvaggio e poco armonico. La carenza di verde urbano a nostro avviso deve essere immediatamente recuperata ampliando (ove possibile) le aree verdi esistenti e individuando nuove aree da destinare a verde pubblico soprattutto nelle zone di recente espansione abitativa come Borgo Hermada e la zona del Calcatore. Il Rapporto annuale Legambiente ECOSISTEMA URBANO di Terracina su dati 2018, che verrà presentato nella sua Terza edizione il prossimo 25 gennaio a Terracina alle ore 16 presso il Centro Congressi , conferma i pessimi indicatori, relativamente al verde pubblico disponibile ovvero la percentuale di verde pubblico rispetto alla superficie comunale che è pari allo 0,16%, molto inferiore alla media delle Piccole Città che è di 2,9%, con le migliori (per lo più città del nord) che si collocano oltre il 10%, e relativamente al Verde Urbano Fruibile pari a 4,74 metri quadro/abitante che risulta molto inferiore sia alla media delle Piccole Città che è di 43,94 metri quadro/abitante che a quanto stabilito dall’ Art. 17 della legge 765 1967 “Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica» che individua in almeno in 9 metri quadri/abitante gli spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport (i cosiddetti standard urbanistici). Se prendiamo in considerazione poi l’indicatore del numero di alberi presenti all’interno di aree di proprietà pubblica pari a 11 alberi/100 abitanti) esso risulta ancora inferiore alla media delle Piccole Città pari a 20 alberi/100 abitanti e sicuramente per i dati del 2019 troveremo purtroppo una diminuzione consistente visto gli abbattimenti in atto. A questo si aggiunge anche la gravissima mancanza di un Piano e di un Regolamento del Verde Urbano, coerenti con le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile” prodotte nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente e coerenti con quanto predisposto dallo specifico gruppo di lavoro ISPRA-ANCI in merito alle Linee Guida per la redazione del Piano Comunale del Verde, documento di indirizzo e consultazione da parte delle amministrazioni locali per la pianificazione delle attività di monitoraggio, cura, valorizzazione e sviluppo del verde cittadino. Con il disastro climatico del 29 ottobre 2018 e con gli eventi atmosferici intensi che sono avvenuti durante tutto il 2019 con la conseguente caduta di alberi dovuti al forte vento di burrasca e alle continue piogge e smottamenti e le problematiche di pubblica incolumità, sicurezza stradale e viabilità associate, il Comune di Terracina sta in questi giorni procedendo a cospicui abbattimenti soprattutto di Pini (nome botanico Pinus Pinea) anche in zone di pregio come la Via Appia o la Zona Portuale.
Gli abbattimenti però non possono essere sostitutivi di una corretta manutenzione, di una regolare potatura, con lo sfoltimento e il diradamento interno e una corretta azione di contenimento delle radici e non possono essere alternativi ad una piantumazione di altri filari di alberi in modo da creare una barriera frangivento resiliente. La legge nazionale 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” e il successivo sviluppo della Strategia nazionale e del Piano nazionale del Verde, in coerenza con la Strategia energetica nazionale (SEN), e il Piano Nazionale Energia e Clima, pensato per raggiungere i traguardi di crescita sostenibile nella direzione del contenimento (che non è solo riduzione) delle emissioni di CO2 e della lotta ai cambiamenti climatici, riconosce infatti l’importante ruolo che il verde, e gli alberi in particolar modo, rivestono nel controllo delle emissioni, nella protezione del suolo, nel miglioramento della qualità dell’aria, del microclima e della vivibilità delle città e individua filari e alberature di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani ed in particolare all’art.7, comma 4 specifica che gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell’apparato radicale devono essere effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale (anche paesaggistica), previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato. Inoltre le autorizzazioni comunali devono avvenire nel quadro delle Leggi Regionali e dei Regolamenti Comunali, e ribadiamo che il Comune di Terracina, ad oggi, è privo di un Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano come pure è privo di un Regolamento Scavi e Ripristino, due strumenti normativi fondamentali per una corretta gestione del verde urbano. Il Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano deve regolare gli aspetti relativi alla realizzazione e manutenzione del verde, definendo le norme di carattere botanico-agronomico-forestale, le regole per l’elaborazione progettuale degli interventi e le disposizioni per la tutela del patrimonio verde esistente in occasione degli interventi di ristrutturazioni, demolizioni, scavi, nuove urbanizzazioni, realizzazioni di aree verdi e relative manutenzioni, considerando oggetto di tutela tutte gli individui arborei, non solo sulla base delle dimensioni, ma anche sulla base della rarità e/o della particolare importanza ecologica e del valore paesaggistico delle specie di appartenenza, prevedendo il censimento degli alberi di pregio e monumentali presenti nel perimetro cittadino su suolo sia privato che pubblico. Tali alberature devono essere tutelate come bene culturale, storico e paesistico. La manutenzione è poi un aspetto di primaria importanza che va regolamento in modo specifico: il Comune, da una parte deve garantirne l’applicazione e il controllo secondo le modalità previste dal Regolamento stesso, dall’altra deve prevedere una campagna di sensibilizzazione dei cittadini promuovendo la conoscenza, l’attenzione e la cura verso un bene pubblico, qual è il verde cittadino.
Su spinta del Circolo Legambiente il Comune di Terracina ha perfino aderito a Mosaico Verde, una importante campagna nazionale promossa da AzzeroCO2 e Legambiente https://www.mosaicoverde.it/ con l’intento di riqualificare il territorio italiano attraverso progetti – gratuiti per gli Enti Comunali e tutti a carico delle Aziende – di forestazione di nuovi alberi e di gestione sostenibile dei boschi esistenti. Per questo Mosaico Verde ha creato una piattaforma che regola l’incontro tra l’offerta di aree pubbliche disponibili per la forestazione o aree verdi esistenti da tutelare e l’esigenza delle aziende di investire risorse economiche come misura di Responsabilità sociale di Impresa (RSI). Il Comune di Terracina, con Delibera di Giunta Comunale DGC n.35 del 5 marzo 2019, ha aderito alla campagna sottoscrivendo un protocollo di intesa, ma da allora, nonostante l’accordo verbale prevedeva l’avvio della fase di analisi e pianificazione prima dell’estate per procedere alla riforestazione urbana delle aree critiche per l’autunno scorso, nulla è stato fatto dalla Amministrazione, mentre altri comuni più attivi accedevano ai fondi RSI delle Aziende coinvolte.
Inoltre il nostro Circolo è stato molto attivo sul territorio nel Progetto della Regione Lazio, denominato Ossigeno http://www.regione.lazio.it/rl/ossigeno/ , imponente progetto di 12 milioni di euro dal 2020 al 2022 per acquistare alberi e arbusti autoctoni certificati e sensibilizzare Comuni, grandi aziende, stakeholder, associazioni ambientaliste e onlus alla piantumazione diretta, fornendo assistenza per la scelta delle piante e dei luoghi più adatti, con l’obiettivo di arrivare alla piantumazione di 6 milioni di alberi, uno per ogni abitante del Lazio, che porteranno all’assimilazione e compensazione di 240 mila tonnellate annue di anidride carbonica, effettuando la piantumazione di nuovi alberi forniti da Ossigeno al Parco del Montuno in collaborazione con le Scuole, l’Ente Parco Monti Aurunci e l’Ente Parco Monti Ausoni, Parco che è diventato quindi un testimonial della campagna regionale di piantumazioni. Il Parco del Montuno è anche il punto di raccolta degli abeti natalizi, con un servizio che è attivo da oggi 7 gennaio fino al 20 gennaio dalle 9 alle 13, potendo lasciare gli alberi presso il Parco del Montuno, alberi che verranno poi ritirati dall’Ente Parco che provvederà alla loro corretta ripiantumazione in base alle zone climatiche. Con l’occasione i nostri Volontari saranno presenti al Parco per informare ed educare sul rispetto e la preziosità del nostro patrimonio arboreo.
“E’ davvero sorprendente che, dopo tre anni di insistenza sulle criticità relative al verde urbano e dopo che il nostro Circolo ha prodotto rapporti provvisti di dati validati, come quelli contenuti nelle due scorse edizioni di ECOSISTEMA URBANO di TERRACINA, e dopo aver invitato la Amministrazione non solo a munirsi di un Piano e Regolamento per il Verde Urbano, assolutamente necessario prima di procedere ad azioni così dirompenti sul patrimonio arboreo cittadino, ma anche ad aderire gratuitamente a MOSAICO VERDE, campagna di riforestazione urbana di Legambiente e AzzeroCo2 tra le più importanti a livello nazionale con 300.000 mila nuovi alberi piantati e 30.000 ettari di boschi e aree verdi esistenti da curare, adesione formalizzata con una Delibera di Giunta n.35 del 5 marzo scorso, e dopo aver spinto l’Amministrazione a dichiarare Emergenza Climatica, come nel Consiglio Comunale del 13 dicembre scorso durante il quale è stata approvata all’unanimita’ la nostra mozione inviata il 5 giugno e dopo aver rilasciato interviste anche al servizio televisivo nazionale, ed effettuato incontri anche informali per evidenziare la grave problematica, la nostra Amministrazione continui pervicacemente nella sconsiderata politica degli abbattimenti di massa, procedendo per somma urgenza, come in un delirio collettivo, senza aver operato una corretta manutenzione preventiva degli alberi o un corretto contenimento delle radici, senza aver previsto un piano graduale di rimpiazzo delle piante più vecchie e pericolanti, senza dare contezza delle modalità di verifica delle condizioni statiche e di salute delle piante interessate agli abbattimenti e senza rendere pubbliche le autorizzazioni necessarie, anzi creando anche problemi di sicurezza alla viabilita’ cittadina e costringendoci così a dover accedere ai relativi atti per verificare la presenza e validità delle autorizzazioni e visionare gli allegati con le relazioni tecniche in merito alle avvenute manutenzioni periodiche, eventuali patologie o alle criticità statiche rilevate. Abbiamo provveduto quindi contestualmente ad inoltrare un esposto al Comando Provinciale Dei Carabinieri Forestali, chiedendo controlli e approfondimenti su quanto sta accadendo sul territorio comunale appellandoci alla Legge Nazionale n.10 del 2013 che prevede il parere vincolante del Corpo Forestale e formuleremo accesso agli atti ai sensi della Legge 07/08/1990, n. 241 “Disposizioni in materia di documentazione amministrativa” e del “Decreto legislativo 14/03/2013, n. 33 “Obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” per conoscere tutto il processo autorizzativo sottostante agli abbattimenti, le condizioni di manutenzione prima degli abbattimenti e per accertare l’effettiva esistenza di un piano di ripiantumazione e riforestazione che vada a compensare gli abbattimenti selezionati come necessari e urgenti, anche tenendo conto della gratuita’ offerta all’Ente dalla campagna MOSAICO VERDE e dal progetto regionale OSSIGENO. Chiediamo inoltre che il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) dopo molti anni finalmente approvato dal nostro Comune, ma purtroppo ancora privo della componente di gestione del rischio climatico, sia tempestivamente integrato anche con azioni che riguardano il rischio climatico e che sia redatto un piano locale di adattamento ai cambiamenti climatici (PACC) con evidenza delle risorse economiche dedicate alle azioni di mitigazione del rischio anche attraverso le cosiddette infrastrutture verdi, con una tempistica certa del loro completamento” dichiara Anna Giannetti, Presidente Circolo Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale di Legambiente”.