Terracina: tra tempo ed eternità

di Krizia Celano

Situata nell’agro pontino, a sud del promontorio del Circeo ed in prossimità della foce del fiume Amaseno, sorge la marinara cittadina di Terracina.
La città si sviluppa da una propaggine del Monte Sant’Angelo, sulla costa tirrenica del golfo di Gaeta e si estende fino al lungomare Circe; tuttavia, la rupe di Pisco Montano segna nettamente il confine meridionale del centro abitato dove a sud si apre la pianura di Fondi mentre a nord è situata la campagna aperta ed i borghi rurali.
Nel territorio comunale scorre il fiume Portatore che insieme ai monti Ausoni, situati a settentrione della città, la rendono di clima particolarmente mite.
Nei racconti mitologici la città fu identificata con il paese dei Lestrigoni o con la sede della maga Circe nell’Odissea.
L’Acropoli di Terracina, difatti, fu il luogo da cui come racconta Omero Ulisse salì per guardarsi intorno, osservando il contorno dell’isola Eea (attuale promontorio del Circeo).
Secondo una leggenda erudita, riportata da Dionigi di Alicarnasso, invece, i primi colonizzatori del territorio terracinese furono alcuni profughi di Sparta che si sarebbero, poi, stabiliti a Feronia.
Sembra che la città sia entrata nell’orbita romana già alla fine del VI secolo a.C.: secondo Tito Livio, infatti, il re etrusco di Roma, Tarquinio il Superbo (VI sec. a C.) avrebbe inviato coloni a Segni e a Circeii, perché fossero di presidio sulla terra e sul mare. Terracina viene successivamente menzionata nel primo trattato tra Roma e Cartagine, riportato da Polibio e datato al primo anno della Repubblica romana (509 a.C.).
Negli ultimi anni dello stesso secolo sarebbe stata occupata dai Volsci, che le diedero il nome di Anxur; tuttavia fu riconquistata dai Romani nel 406 a.C. e nel 400 a.C e per questo ai Volsci o ai Romani potrebbero riferirsi resti di mura di fortificazione. Secondo alcuni nel 316 a.C. si svolse nei pressi della città la battaglia di Lautulae, nell’ambito della seconda guerra sannitica.
Nel 312 a.C. vi passò la via Appia, che collegava Roma con Capua e la città crebbe di importanza, cominciando ad espandersi nella pianura, in collegamento con lo sfruttamento agricolo del territorio, mentre la città più antica venne progressivamente trasformandosi in zona monumentale.
Nel 69 la città fu teatro di uno degli ultimi scontri dell’anno dei quattro Imperatori: l’assedio di Terracina.
In epoca bizantina fu un’importante piazzaforte militare mentre nell’ VIII e IX secolo fece parte del nascente stato pontificio: difatti, Papa Silvestro II concesse la città in feudo a Traetto. Nel 1074 venne consacrata la cattedrale dal vescovo Ambrosio e qui ebbe luogo nel 1088 l’elezione di papa Urbano II. La città fu interessata dalle lotte tra le grandi famiglie romane: i Crescenzi eressero un castello nella parte alta, poi conquistato dai Frangipane nel 1153. Questi furono poi cacciati poi a loro volta nel 1202 da un’insurrezione popolare: il castello fu distrutto e fu istituito il comune. Ed in seguito fu eletto podestà papa Bonifacio VIII.
Durante il soggiorno dei papi ad Avignone, nel XIV secolo il Comune si oppose ai Caetani di Fondi, che giunsero ad occupare il monte Sant’Angelo. Ne furono cacciati per intervento della flotta genovese e questo episodio inaugurò, per un ventennio, il protettorato della repubblica ligure, durante il quale Terracina entrò a far parte dell’impero commerciale genovese, ottenendone stabilità e prosperità economica. Il ritorno dell’autorità papale sotto l’azione del Egidio Albornoz nel 1367, portò anche nuove tassazioni ed un diffuso scontento, così allo scoppio dello Scisma d’Occidente, nel 1378, la città si alleò coni Caetani per poi diventare in seguito parte del Regno di Napoli.
Inoltre, durante questo periodo storico ed in seguito alla diffusione della malaria, molte ci fu una continua diminuzione della popolazione il cui aumento fu favorito sia dalla distribuzione gratuita delle terre concessa dai pontefici, sia dal loro lavoro di bonifica.
Molti sono i resti archeologici presenti nella città di Terracina: dal complesso monumentale del Foro Emiliano, sede della cattedrale di San Cesareo, ai resti del castello dei Frangipane nonché alle architetture religiose dell’epoca carolingia come il famoso palazzo vescovile istituito da Papa Pio VI.
Peculiarità della cittadina è sicuramente il Tempio di Giove Anxur, fatto erigere da Lucio Cornelio Silla in epoca Romana ed anticamente dimora del monastero benedettino dedicato a San Michele Arcangelo.
Molta è la storia di questo piccolo ma grande comune Pontino, la sua storia lo ha delineato con il tempo e lo ha reso ciò che oggi è. La presenza di coloro che lo hanno vissuto sin dai tempi antichi è ancora forte; tutto ciò che essi hanno lasciato è un regalo ai posteri.
Terracina inoltre, citata nei più antichi testi poetici della storia, mai potrà essere dimenticata poiché, come diceva Ugo Foscolo nel Carme dei Sepolcri, “la poesia vince il silenzio dei secoli.”