Zannone, il ‘Re’ dei Mufloni morto di fame e di stenti. La denuncia di Vigorelli

L’ex sindaco di Ponza, Piero Vigorelli denuncia sul suo profilo Facebook la triste fine del ‘Re’ dei Mufloni sull’isola di Zannone, nel territorio protetto del Parco del Circeo e attacca l’ente per la scarsa cura riservata a suo dire all’isola.

Ecco il post integrale dell’ex sindaco:
Era il maschio dominante, un esemplare bellissimo e regale.
Quando riuscivi a scorgerlo, restavi ammirato e senza parole. Si capiva subito che era il Capo.
Lo hanno trovato morto – di fame – qualche giorno fa a Zannone.
No, miei cari… Non è stata la Forestale a trovare la carcassa.
Non sono stati i dirigenti o gli impiegati del Parco del Circeo.
Loro, da anni, a Zannone non mettono più piede, non curano più i sentieri, non portano cibo e acqua ai mufloni, hanno chiuso gli uffici del Parco, se ne stano in panciolle altrove.
A scoprire la carcassa non sono stati neppure quelli della nuova amministrazione di Ponza, che con il Parco intrallazzano alla grande, con aria sottomessa e complice. Per loro, tutto va ben, Madama la Marchesa.
Sono stati invece dei cittadini di Ponza, che amano Zannone e la sentono propria.
Loro sanno bene che dal 1979 l’isola è finita nella fauci di un Parco che, da allora, nulla ha fatto per valorizzare l’isola, per renderla accogliente per un turismo intelligente, per arricchire l’offerta turistica di Ponza e creare posti di lavoro…
Il sindaco Ferraiuolo, nel 1980, è stato il firmatario della prima Convenzione di s-vendita di Zannone al Parco. E non a caso – oggi – è a suo modo coerente nel non volere che Ponza esca dal Parco e Zannone ritorni ai ponzesi.
In questi quasi 40 anni, a Zannone il Parco del Circeo a lasciato che tutto si rovinasse e marcisse, dalle bellezze naturali alla colonia dei mufloni e alla Villa di proprietà comunale ormai a pezzi..
HANNO DISTRUTTO UN TESORO
E LO HANNO CHIAMATO PARCO.
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Del resto, basta dare un’occhiata al bilancio 2018 del Parco per capire che stiamo parlando di un Ente Inutile.
Non riesce perfino a spendere i soldi che ha in cassa, visto che ha avanzi di bilancio per 4 milioni di euro.
Non riesce a mettere in piedi neanche un progettino, visto che ha solo sei dipendenti (oltre al Presidente e al Segretario con lautissimi stipendi) e nessuno di loro ha la figura tecnica per predisporre e gestire un’opera pubblica.
In compenso, stanzia in bilancio appena 2.700 euro (non è uno scherzo) per “interventi di riqualificazione ambientale”. E spende quasi 800.000 euro per gli stipendi del personale.
A questa cifra vanno aggiunti 340.000 euro per la ex Forestale.
Cioè… Sono 340.000 euro che il Parco (Ente controllato dallo Stato) assegna alla ex Forestale, per far svolgere i compiti per i quali è già finanziata dallo Stato.
Fra questi compiti, c’è anche quello di non far morire i mufloni.
AMEN