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Crisi economica, calano i controlli medici

Succede nella nostra regione. Tanto da far registrare, secondo dati elaborati dalla Uil Lazio in collaborazione con l’istituto Eures, ricerche economiche e sociali, una diminuzione considerevole delle spese sanitarie pubbliche sul nostro territorio.

20130918-102601.jpg20130918-102601.jpgUna progressiva flessione dal 2008 a oggi e che nel 2012 è stata pari a 7,9% rispetto al 2011 (9,8% al netto dell’inflazione) fino a toccare 15,2% nel triennio 2010-2012. Percentuali che tradotte significano una spesa media mensile per visite ed esami a famiglia di 88,36 euro: il valore più basso negli ultimi cinque anni. Un andamento in discesa che si scontra con quello delle altre regioni italiane dove i numeri, per l’istituto Eures, restano sostanzialmente invariati nel corso degli anni.

Dati che “confermano”, secondo il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri, “come i cittadini, fortemente provati da questa crisi stiano tagliando, purtroppo, anche le spese di primaria importanza, come quelle per la sanità. Rimettendoci in salute e abolendo controlli e prevenzione, che dovrebbero essere alla base di un paese civile”. Tagli che in tre anni non si sono fermati: nel 2010 la spesa media mensile per la sanità delle famiglie laziali era pari a 104,18 euro, infatti. Una cifra che nel 2011 scendeva a 95,96 euro, con un’inflessione pari al 6% tra il 2009 e il 2011.

Secondo la Uil a tutto questo va ad aggiungersi una riduzione delle strutture ospedaliere che, tra il 2008 e il 2012 sono diminuite del 7,5% ( – 7,7% pubbliche, – 7,2% private). Un andamento in controtendenza rispetto alle regioni del Nord dove sono invece aumentate del 13,9%. Non solo: “Anche i posti letto nella nostra regione hanno subito un forte calo”, aggiungono dal sindacato “un meno 15,7% con un taglio del 5,7% del personale medico e del 5% di quello infermieristico”. Un andamento, per Bombardieri che ha “inevitabilmente prodotto minore assistenza, tempi di attesa più lunghi e disoccupazione con un peggioramento della qualità di vita. L’importante riforma dell’intero sistema sanitario regionale voluta dal presidente Zingaretti rappresenta un primo passo in avanti in una regione fortemente provata da anni di sprechi, inefficienza e abusi di potere”.

Per Fabrizio Santori, consigliere regionale (La Destra) “senza alcuna polemica questa ricerca deve servire come pungolo alla classe dirigente e da incentivo al presidente della Regione per eliminare gli sprechi nella nostra sanità”.

Fonte www.larepubblica.it

redazione

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