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Cyber bullismo, adescamento e pedopornografia: tanti i rischi e le insidie della rete

internet_bambiniInternet e i minori
Oggigiorno Internet è ovunque e offre opportunità, solo 10 anni fa, impensabili. È diventato un potente strumento di comunicazione, educazione ed intrattenimento, in particolare per i giovani che sono tra i più assidui utenti della rete. Internet è cambiato radicalmente negli ultimi anni: nuovi servizi, social network, blog, Wikipedia, You Tube e connettività ludica hanno moltiplicato la comunicazione tra gli utenti superando confini nazionali, religiosi o culturali.
Insomma, la rete è un’opportunità ma anche un rischio e spesso le famiglie si rivelano troppo distratte. Dall’uso superficiale dei nuovi media e dal divario di conoscenze tra genitori e figli in ambito tecnologico, possono nascere rischi per la navigazione in rete per i più giovani. I pericoli, infatti, sono sempre dietro l’angolo e le nuove generazioni, senza un giusto bagaglio di conoscenze su come avvicinarsi al mondo del web, possono fare -come a volte accade- brutti incontri. In qualsiasi momento i nostri bambini possono imbattersi in contenuti illeciti e nocivi per i minori. Come possiamo proteggerli dai pericoli on line?
Solo 3 genitori su 10 sono attenti all’uso che i loro figli fanno di internet. Le precauzioni che si prendono non sono le stesse della vita reale. Ci preoccupiamo dell’ora in cui ritornano a casa o con chi sono stati. Perché non fare lo stesso per Internet? E’ un bene stimolare nei figli la condivisione delle loro attività in rete, così come si chiede normalmente cosa abbiano fatto a scuola e negli ambienti che frequentano. Lasciarli navigare da soli su internet è come ‘lasciarli di notte in mezzo alla strada’. E’ sbagliato pensare che i minori siano meno esposti ai pericoli esterni solo perché preferiscono rimanere chiusi in camera a giocare e/o a studiare con il pc. E’ importante, invece, ristabilire l’equilibrio tra l’uso del computer e le attività nella vita reale, imponendo un tempo di utilizzo del pc quotidiano.
Il 57,6% dei ragazzi utilizza internet da solo: uno su 3 naviga dalla propria stanza e uno su 4 ‘soffre’ dell’impossibilità di navigare anche solo per un giorno. E ancora: 14 minori su 100 hanno accettato un appuntamento al buio proposto da sconosciuti. Social network, al quale sono iscritti 6 minori su 10, e giochi restano le attività prevalenti in rete. I dati emergono da una ricerca del Moige – Movimento Italiano Genitori. Dall’indagine, condotta dall’Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale (Itci): su un campione di circa 1000 minori italiani risulta che 9 su 10 (l’87,8%) navigano in rete quotidianamente. Il 18% afferma di trascorrere in rete più di tre ore al giorno: di questi, 5 su 10 (50, 5%) ha tra 11 e 13 anni. Sono invece circa l’8% i bambini che si connettono ad internet per più di 5 ore e hanno meno di 10 anni. Nove ragazzi su 10 dispongono di un computer a casa, ma il 39,4% utilizza il computer portatile e il 29,9% usa il mezzo dalla propria camera da letto. La percentuale più alta di coloro che utilizzano il pc in camera si concentra nella fascia d’età 11-13 (38,6%). E ancora: sei su 10 (57,6%) sono da soli quando navigano in rete. I minori dai 6 ai 10 anni che fruiscono della rete senza la presenza del genitore sono il 31,2%, 7 su 10 (72,5%) dagli 11 ai 13 anni, fino ad arrivare alla quasi totalità nella fascia che prevede i ragazzi dai 14 ai 20 (8 ragazzi su 10 sono privi del controllo diretto di un adulto).
Il 12% dei 9-12enni dichiara di essere stato molestato online, in particolare il 40% è stato vittima di bullismo. Nel 2012 sono stati 78 gli arresti effettuati per pedofilia online, con 335 denunce, 30.204 siti monitorati, 412 perquisizioni effettuate e 461 siti web pedopornografici inseriti in black list.
Per questo motivo l’organizzazione internazionale Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) offre una serie di consigli utili per rendere i nuovi mezzi di comunicazione ‘luoghi’ sempre più sicuri. Ecpat raccomanda agli adulti, in primo luogo, di sperimentare l’utilizzo degli strumenti di accesso a Internet, i meccanismi delle chat e dei social network. E’ opportuno ribadire ai minori che devono immediatamente segnalare se ignoti conosciuti in rete cercano di fissare un incontro oppure offrono gratuitamente qualcosa, come ricariche telefoniche o abbigliamento.
Ma il pc non è l’unico strumento di comunicazione che può influenzare negativamente il benessere dei nostri figli. Negli ultimi anni, è notevolmente aumentato da parte dei giovani l’accesso a internet anche tramite telefonia mobile, smartphone e tablet. I rischi potenziali sono gli stessi di quelli di una linea fissa, ma con ulteriori sfide. Per i genitori è più difficile monitorare accesso e contatti sul mobile, come farebbero con il computer di casa. L’unica strada percorribile è quella di informare i più giovani sui rischi che, anche inconsapevolmente, si corrono nel web. Tuttavia, nessun consiglio potrà mai sostituirsi al ruolo-guida di un genitore. Non bisogna quindi aver timore a stabilire delle regole che non siano, però, divieti che potrebbero sortire l’effetto contrario.
Bisogna, insomma, saper vigilare dando fiducia ai giovani. Originale il caso di un papà americano che per curare la dipendenza da Facebook della figlia 14 enne le ha fatto firmare un vero e proprio contratto, che prevede la disattivazione del suo profilo. Se la ragazzina non userà il social network fino al 26 giugno suo padre la ricompenserà con 200 dollari.

redazione

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