Si tratta, in particolare, di 5 anfore. I reperti, risalenti all’epoca romana, sono stati rinvenuti, dai militari della brigata di Sabaudia, a seguito di una perquisizione locale, in un’abitazione di Sabaudia, in località Borgo Vodice.
Le indagini svolte con la Procura della Repubblica di Latina, coordinate dal pm Gregorio Capasso, hanno consentito il recupero dei reperti che erano abilmente occultati, sotto teli di lino, al piano seminterrato di una villa, in un ripostiglio asservito alla taverna, al cui interno vi era custodita anche attrezzatura subacquea usata, presumibilmente, per il saccheggio dei fondali marini della riviera laziale, notoriamente ricca di beni archeologici.
Le anfore sequestrate sono state sottoposte ad un’accurata perizia da parte di un funzionario della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, il quale ne ha confermato l’autenticità, l’epoca romana ed il valore storico. Inoltre, il citato funzionario ha confermato la provenienza di tre delle anfore dai fondali marini, della costa pontina, mentre per la quarta ha precisato che la stessa risulta essere gia’ stata oggetto di restauri forse per essere immessa sul mercato clandestino. Due le persone denunciate, ritenute responsabili di ricettazione e di impossessamento illecito di beni culturali di proprietà dello stato.
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