pur essendosi correttamente astenuto da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione, come richiesto nell’ultimo comma dell’articolo 7 della Carta di Pisa, allorquando si prefigura un conflitto di interessi in presenza “di rapporti di coniugio (…)”, l’Assessore Treglia ha tuttavia commesso un errore nell’omettere di rendere pubblica la condizione di parentela, come previsto esplicitamente dallo stesso articolo e comma;
poiché il codice etico impegna tutti gli altri amministratori “ad assumere le iniziative necessarie in caso di violazione di tutto o di parte dell’art.7”, come in questo caso in base all’art. 21, il Partito Democratico e tutti i suoi Amministratori, pur non dubitando della sua sicura buona fede, disapprovano l’inadempimento in cui è incorso l’Assessore e chiedono che per l’avvenire tutti gli amministratori siano più diligenti nell’osservanza delle norme del codice etico volontariamente sottoscritto.
Evidenziando e ribadendo l’inopportunità politica della partecipazione al bando, prendiamo atto, tuttavia, che l’unica domanda ammissibile pervenuta è proprio quella dell’ATI in questione, pur essendo stato il bando adeguatamente pubblicizzato.
Il Partito Democratico
gli Amministratori PD
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