Nonostante la biblioteca non contenga libri stampati su carta e offra un servizio online di consultazione ebook che permette in tutta comodità di richiedere testi da casa, lo staff di BiblioTech considera la presenza fisica di personale e clienti all’interno del locale una delle chiavi del loro successo. «Siamo di fronte ad un cambiamento radicale» afferma Laura Cole, coordinatrice dei progetti speciali di BiblioTech. «Il nostro catalogo è salvato in rete, quindi non è necessario recarsi fisicamente sul posto per trovare un libro. Tuttavia, come accade in una biblioteca tradizionale, forniamo ai clienti un’occasione per socializzare all’interno dei nostri spazi».
I 4800 metri quadrati di BiblioTech ricordano più un Apple Store o una sala ricreativa di Google che una biblioteca. Decorata con pareti arancioni, oltre ad una coloratissima area ludica per i bambini e una folta apparecchiatura tecnologica a disposizione del cliente (45 Ipad, 40 laptop e 48 PC) fra i servizi offerti per leggere e consultare i 10000 e-books viene offerta la possibilità di utilizzare anche 600 e-readers per adulti e 200 e-readers “facilitati” per i più piccoli.
Nei suoi primi giorni di vita Bibliotech ha già registrato più di 7000 iscritti e non mancano le prime soddisfazioni. Laura Cole racconta l’episodio di un giovane padre di famiglia in difficoltà a maneggiare un e-reader. «Un nostro collega gli ha offerto uno degli e-reader per bambini che, essendo facilitato, lo avrebbe aiutato a familiarizzare con l’oggetto nuovo» dice. «Ha iniziato a tremare come una foglia e sua moglie non riusciva a smettere di piangere dalla gioia. Penso sia stata un’esperienza pofonda per lui. Ed è proprio questa la ragione che ci ha spinto a dare vita a BiblioTech».
L’idea è venuta al giudice di Bexar County Nelson Wolff, amante dei libri e della lettura e deciso a dare un’accelerata allo sviluppo tecnologico delle biblioteche. Wolff ha radunato a sé sei collaboratori, inclusa Laura Cole, con i quali ha costruito il progetto da zero. Un anno fa è iniziata la ricerca di altre biblioteche che si fossero completamente digitalizzate ma senza riscontri. «Non tutte le biblioteche ci seguiranno e di questo siamo tutti consapevoli» dichiara Wolff. «Speriamo comunque che ogni biblioteca senta presto il bisogno di evolversi presto Il mondo sta cambiando e le biblioteche non possono rimanere immobili».
fonte: www.ilsole24ore.com
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