Alcuni contribuenti possono andare in pensione con soli 5 anni di contributi grazie alla regola del 3 su 5. Di cosa si tratta?
Negli anni scorsi si sentiva spesso parlare della regola del “3 su 5”. Si tratta di un requisito specifico per ottenere una pensione con soli 5 anni di contributi… Secondo tale regola, per essere idonei alla pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi, i lavoratori devono preoccuparsi di versare contributi integralmente per almeno qualche anno in un intervallo stabilito e precedente alla richiesta della pensione. Ovviamente, non tutti i lavoratori possono sfruttare una simile possibilità.
L’ordinamento vigente afferma infatti che ad avere diritto alla pensione con 5 anni di contributi sono solo alcuni dei lavoratori iscritti a casse previdenziali dell’INPS che non hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995. E, naturalmente, trattandosi di un beneficio, coinvolge persone con chiare difficoltà o in situazioni di svantaggio.
Nella fattispecie, a poter sfruttare la regola del 3 su 5 sono alcuni individui fragili. Per esempio, gli invalidi, o meglio, quei lavoratori con riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, e soggetti a limiti reddituali. I requisiti per simili contribuenti devono dunque coinvolgere aspetti anagrafici, reddituali, contributivi e di salute.
Il requisito anagrafico è l’aver compiuto settantuno anni di età. Dal punto di vista contributivo, invece, bisogna avere almeno 5 anni di contributi effettivi, non includendo i cosiddetti contributi figurativi. E poi ci sono i requisiti di invalidità.
Abbiamo a che fare con un misura previdenziale speciale pensata per garantire un trattamento minimo di pensione a coloro che vivono gravi difficoltà personali. E che attraversano un brutto momento dal punto di vista economico. Il soggetto “agevolato” deve anche aver avuto una carriera lavorativa breve e deve altresì rivelare precisi requisiti di invalidità. In realtà, non è necessaria una percentuale di invalidità estremamente elevata. Anche con una riduzione moderata della capacità lavorativa è possibile accedere a queste agevolazioni.
Il lavoratore deve rivelare un’invalida per almeno il 67%. Solo a quel punto potrà usufruire di alcune agevolazioni sulla pensione. Quindi, chi ha un’invalidità di almeno il 67% e ha versato solo 5 anni di contributi può andare comunque in pensione. Come? Sfruttando l‘assegno ordinario di invalidità e ottenendo una pensione di vecchiaia standard.
Bisogna però ricordare che l’età minima per accedere a questa pensione di vecchiaia contributiva è di 71 anni. Inoltre, dei citati 5 anni di contributi necessari al pensionamento, almeno 3 devono essere stati versati negli ultimi 5 anni prima della richiesta. I lavoratori ammessi sono i dipendenti del settore privato e i lavoratori autonomi.
Tale pensione dura inizialmente 3 anni. Prima della scadenza, il contribuente dovrà fare una visita di controllo. Se l’invalidità verrà confermata, la pensione verrà prorogata per altri 3 anni. Poi, dopo la terza revisione con esito positivo, la pensione diventerà permanente.
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