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Perché Garibaldi, tra i fondatori dell’Italia, è celebrato come eroe anche in Uruguay e Brasile

Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, è stato un personaggio fondamentale per il destino dell’Italia ma anche dell’Uruguay e del Brasile.

Un patriota, che in Italia ancora celebriamo come il massimo eroe nazionale. A Giuseppe Garibaldi si deve l’unificazione della Penisola, grazie all’impresa dei Mille che portò all’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno sabaudo d’Italia.

Garibaldi, eroe anche in Uruguay e BrasileGaribaldi, eroe anche in Uruguay e Brasile
Perché Garibaldi, tra i fondatori dell’Italia, è celebrato come eroe anche in Uruguay e Brasile – gazzettinodelgolfo.it

Giuseppe Garibaldi è celebrato come eroe in Uruguay e Brasile perché ha giocato un ruolo cruciale nelle lotte rivoluzionarie di questi Paesi prima di diventare uno dei padri fondatori dell’Italia. Nato a Nizza nel 1807, fu cittadino francese (fu battezzato col nome di Joseph Marie, divenne italiano solo nel 1814, quando Nizza fu annessa al regno di Sardegna dopo il concilio di Vienna. Da giovanissimo scelse di imbarcarsi, viaggiando per il mondo e diventando presto un vero cosmopolita.

Garibaldi, un eroe anche in Uruguay e in Brasile

Dopo essersi avvicinato alle idee repubblicane di Mazzini, intorno al 1835 Garibaldi decise di partire alla volta del Sud America proprio con l’intenzione di propagandare gli ideali mazziniani. Arrivò dapprima in Brasile, dove si impegnò attivamente in politiche e azioni militari contro il Governo imperiale brasiliano. E durante i suoi anni brasiliani conobbe anche Anita, la donna che sposò e che poi gli fu accanto nelle sue tante avventure rivoluzionarie.

Garibaldi, un eroe anche in Uruguay e in Brasile (Foto: Ansa) – gazzettinodelgolfo.it

Arrestato e torturato in Argentina, fu poi liberato e da lì tornò in Brasile dove comandò un battaglione di un centinaio di persone per combattere nella Repubblica Riograndense, un’entità separatista nel Sud del Brasile. Nel 1839 si arruolò nella marina uruguaiana. Molto prestò sposò la causa dei patrioti uruguaiani durante la Guerra Grande, una lunga e devastante guerra civile che stava infiammando il Paese sudamericano. Lì comandò una legione italiana e ha contribuì attivamente a difendere Montevideo contro i soldati argentini.

La sua ultima battaglia in Sud America fu con i Colorados, uruguaiani alleati con gli Unitari argentini contro i Blancos dell’ex presidente uruguaiano Oribe, a loro volta alleati con i federalisti argentini di Rosas. Il condottiero è ancora oggi rispettato come un capace stratega e soprattutto come un politico in grado di ispirare la gioventù.

Sia in Brasile che in Uruguay, Garibaldi ottenne molti successi militari. Soprattutto in Uruguay è considerato un eroe nazionale, ed è da lì che viene il suo soprannome el heroe de ambos mundos, cioè l’eroe dei due mondi. Dopo anni passati in Sudamentica, Giuseppe Garibaldi rientrò in Italia solo nel 1848, poco dopo lo scoppio della prima guerra di indipendenza. Combatté contro gli austriaci e poi partecipò ai combattimenti in difesa della Repubblica Romana.

Giuseppe Garibaldi e come mai è famoso in altre parti del mondo-Credit ANSA-Gazzettinodelgolfo.it

Dopo l’arresto da parte dell’autorità italiana, girò di nuovo mezzo mondo (fu a New York, nei Caraibi, in Perù, in Cina e nelle Filippine). Dopodiché organizzò la leggendaria spedizione dei Mille nel Sud Italia.

Non domo, dopo essersi inizialmente ritirato a vita privata a Caprera, tornò a combattere: durante la guerra franco-prussiana del 1870-1871, Garibaldi offrì infatti suoi servigi alla neonata Terza Repubblica francese, e anche in Francia si guadagnò il titolo di eroe. Ecco perché anche in Francia, così come in Argentina, in Brasile, in Uruguay e, naturalmente, in Italia, è pieno di statue del combattente italiano.

Giuseppe F.

Napoletano che vive e lavora a Roma ma tifa Inter. Scrivo per professione e diletto. Ho collaborato con varie riviste culturali e siti online, corretto bozze ed editato o riscritto libri. Mi piacciono la filosofia medievale, i film horror anni ’70 italiani e la musica krautrock. Idolo calcistico: Ivan Zamorano.

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