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Sbagliavo sempre la scelta del pellet: adesso so a cosa fare attenzione ed è tutta un’altra storia

La scelta del pellet è fondamentale per un risultato ottimale: ecco a cosa bisogna prestare attenzione.

Il pellet è un elemento estremamente economico che permette di riscaldare con facilità e velocemente la propria casa. Sono sempre di più coloro che optano per tale soluzione, grazie alla quale è possibile risparmiare anche sulle bollette. Tuttavia, affinché la nostra stufa funzioni al meglio, è importante scegliere un materiale di buona qualità.

Sbagliavo sempre la scelta del pellet: adesso so a cosa fare attenzione ed è tutta un’altra storia – gazzettinodelgolfo.it

Siamo ormai ad autunno inoltrato e l’inverno si fa sempre più vicino. Assicurarci che le nostre abitazioni siano adeguatamente riscaldate è fondamentale in questo periodo dell’anno e, visto l’aumento delle bollette negli ultimi tempi, sono tante le famiglie che scelgono di affidarsi a delle soluzioni alternative ai tradizionali sistemi per mantenere la casa al caldo.

La stufa a pellet è un’opzione molto apprezzata per diversi motivi. Innanzitutto, utilizzarla è alquanto facile e la combustione del materiale produce meno inquinamento in confronto ad altri metodi di riscaldamento. Il suo uso si lega anche ad un risparmio economico notevole e ad una manutenzione semplice.

Pellet, quali sono i dettagli a cui fare attenzione prima dell’acquisto

Il pellet, come affermato all’inizio del nostro articolo, è un materiale molto conveniente. Deriva dagli scarti del legno che vengono compressi ottenendo dei cilindri dal diametro di 6-8mm e il prezzo di una confezione (di circa 15kg) si aggira tra i 3 e i 5 euro. Prima di procedere con il nostro acquisto, tuttavia, dobbiamo prestare attenzione ad alcuni dettagli per essere certi di scegliere un prodotto di qualità.

Pellet, quali sono i dettagli a cui fare attenzione prima dell’acquisto – gazzettinodelgolfo.it

Per cominciare, ci sono alcuni valori importanti da prendere in considerazione. A partire dalla percentuale di umidità: più alta è e meno riscaldamento riuscirà a garantire il pellet, che finirà solamente col sporcare ancora di più la camera di combustione. Per evitare brutte sorprese, è bene che il tasso di umidità si mantenga tra l’8 e il 12%.

Un altro valore da non tralasciare assolutamente riguarda i residui di cenere, ossia quanta sporcizia viene rilasciata dal pellet nella stufa. Se la quantità di cenere è elevata, sarà necessario pulire maggiormente l’apparecchio in quanto verranno prodotte maggiori polveri. L’ideale sarebbe optare per il pellet di classe A1, ossia la migliore qualità, in cui il livello di ceneri si aggira intorno allo 0,7%.

La classe A2 ha un contenuto di ceneri minore o pari all’1,2%; mentre la classe B ha un livello di ceneri massimo del 3,5%. Quest’ultima tipologia non è indicata per un utilizzo domestico. Proseguendo, un particolare molto importante – che, a differenza di quelli appena citati non appare direttamente sull’etichetta del prodotto -, è il potere calorifico del pellet.

Esso deve essere messo in confronto con il contenuto di acqua. In linea generale, il suo valore si aggira tra 4,7 e 4,8kWh/kg: qualora dovessimo notare una cifra più alta, faremmo meglio a lasciar perdere il prodotto. Un’altra questione fondamentale è data dalla materia prima utilizzata per la realizzazione del pellet, che dev’essere di legno vergine. Infine, bisogna sempre controllare la certificazione che assicura la qualità del materiale che stiamo acquistando.

Cindy D

Classe 1997, dopo la laurea in Scienze sociali per la globalizzazione ho iniziato a collaborare con diverse redazioni. Appassionata di scrittura da sempre, mi interessano soprattutto i temi sociali e di attualità.

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