Era l’11 Febbraio del 2012 quando la Polizia di Stato del Commissariato di Formia rinvenuta esanime il corpo del giovane L.C. di Formia presso la “Temperina” di Formia, in Via del Macello.
Causa del decesso, all’esito delle perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Latina, fu un’overdose di cocaina ed eroina, mix rivelatosi letale.
Subito la Polizia di Stato diede il via ad una serie di accertamenti, perquisizioni ed indagini, nonché al sequestro di una scheda telefonica ed un cellulare in possesso di un pluripregiudicato per vari reati di spaccio residente in zona e che, per ultimo, senti al telefono il giovane poi trovato esanime.
Questo ed altri elementi indiziari portarono il PM della Procura di Latina, Dott.ssa Raffaela Falcione, a richiedere ed ottenere il rinvio a giudizio del pregiudicato Formiano, titolare di un’avviata attività commerciale.
“Labili indizi e presunzioni prive di ogni fondamento” per il difensore dell’imputato, l’Avv. Pasquale Cardillo Cupo, che si opponeva invece alla richiesta di condanna avanzata in aula oggi dalla Procura al Giudice del Tribunale di Latina, Dott.ssa Bernabei, evidenziando l’assenza di prove certe a carico del proprio assistito.
Dopo un’ora di camera consiglio il Magistrato, dopo quasi 10 anni di attività dibattimentale, ha pronunciato sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto accogliendo le richieste assolutorie della difesa.
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