Elezioni regionali nel Lazio: i candidati a governatore e le modalità di voto

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Elezioni regionali nel Lazio nelle giornate del 12 febbraio (dalle 7 alle 23) e del 13 febbraio 2023 (dalle 7 alle 15). Sono sei i candidati a governatore della regione, carica occupata fino a questo momento da Nicola Zingaretti.

Per il Partito Democratico, c’è il nome di Alessio D’Amato, attuale assessore alla sanità del Lazio, scelto come candidato dal centro-sinistra. Il 55enne romano, laureato in sociologia, è stato una della figure di rilievo nella lotta al Covid-19 partita nel 2020, grazie alla promozione della sua campagna vaccinale.

Regionali Lazio 2023: liste e candidati del centro-sinistra in provincia di Latina

Forza Italia e il centro-destra propongono come candidato, invece, Francesco Rocca, ormai ex presidente della Croce Rossa Italiana. Rocca ha rivestito la carica dal 2016 ad oggi, con in mezzo il rinnovo del mandato nel 2020. Laureato in legge, ha esercitato la professione di avvocato dal 1990 al 2003, e nella seconda metà degli anni ’90 si è occupato di processi di mafia, un impegno che lo ha costretto a vivere sotto scorta per cinque anni.

Regionali Lazio 2023: le liste e i candidati del centro-destra in provincia di Latina

Donatella Bianchi è la candidata per il Movimento 5 Stelle. Giornalista e conduttrice televisiva, è la scelta di Giuseppe Conte per le elezioni regionali del Lazio. Arrivata in RAI giovanissima, dopo anni di gavetta ha occupato il ruolo di conduttrice del TgLazio, fino al 1994, anno in cui ha iniziato a condurre la trasmissione televisiva LineaBlu. Nel 2019, inoltre, è stata eletta presidente del parco nazionale delle Cinque Terre, in Liguria.

Regionali Lazio 2023: liste e candidati del Movimento 5 Stelle in provincia di Latina

Per Unione Popolare, la candidata è Rosa Rinaldi, attuale presidente del Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista. Militante nel Partito Comunista Italiano fino al suo scioglimento, la Rinaldi ha successivamente ottenuto la carica di vicepresidente di Rifondazione Comunista della Provincia di Roma nel 2003. Nel 2006 viene proposta come sottosegretaria al ministero del Lavoro durante il secondo governo Prodi.

Fabrizio Pignalberi, attuale leader del movimento Più Italia, è il candidato sostenuto da Quarto Polo. Coinvolto in alcune vicissitudini a livello giudiziario, per truffa, abuso di professione e diffamazione, è sempre stato assolto o rinviato a giudizio. Negli ultimi giorni si è parlato di un ritiro della sua candidatura, a causa di presunte firme false sulle liste “Quarto Polo per l’Italia” e “Pignalberi presidente”. Lo stesso candidato ha poi smentito una sua esclusione dalla corsa alla carica e ha affermato di aver presentato ricorso al Tar di Latina che si esprimerà durante questa settimana.

Infine, per il Partito Comunista Italiano, la candidata è Sonia Pecorelli, la quale iscrizione alla carica di governatore del Lazio, è arrivata negli ultimi giorni utili per farlo, caso analogo a quello di Fabrizio Pignalberi.

Per quanto riguarda le modalità di voto, ad ogni elettore verrà fornita una singola scheda, sulla quale vi sono le liste provinciali e le coalizioni regionali dei candidati a consiglieri, collegate ai propri candidati a presidente della regione Lazio. Non è obbligatorio votare la stessa lista del candidato presidente che si preferisce, bensì, è possibile contrassegnare con una X anche una lista che non è in relazione al candidato presidente prescelto.

Si può, inoltre, scegliere di votare solo il candidato presidente e nessuna lista, barrando esclusivamente il suo contrassegno. Se, invece, si vuole votare anche la lista, basterà mettere una X sul simbolo della stessa. Gli elettori potranno, poi, indicare due nomi della lista scelta, scrivendoli a lato del simbolo. È obbligatorio che i nomi scelti siano uno maschile e uno femminile, altrimenti la seconda preferenza espressa sarà considerata non valida.

Il presidente e il Consiglio regionale vengono eletti in un’unica tornata elettorale, a suffragio diretto, senza alcun ballottaggio in caso di mancato raggiungimento della maggioranza. A vincere, dunque, sarà chi avrà ottenuto il maggior numero di voti validi.