Vivere in affitto comporta regole ben precise, è bene quindi sapere chi abbia il compito secondo la legge di pagare una cucina che risulta essere usurata.
Non tutti amano vivere in affitto, convinti che sia un sistema che non permetta di sentirsi del tutto liberi, anche se per alcuni può essere l’unica modalità possibile se non si vuole impegnarsi con un mutuo o non si riesce ad averne uno.

Effettivamente ci sono certamente delle regole che è importante rispettare per non andare incontro a problemi con il proprietario, che ha evidentemente il pieno diritto di gestire come meglio crede la situazione del suo bene e valutare ogni condizione nel contratto che si andrà a sottoscrivere, compreso come procedere qualora si dovesse avere la necessità di sostituire alcuni mobili.
Si tende a pensare che questa operazione sia possibile esclusivamente per un vezzo o poco altro, ma anche questa teoria dovrebbe essere smentita dai fatti. In alcuni casi, infatti, può essere necessario agire in questo modo quando i mobili sono ormai usurati dal tempo che passa e si ha quindi bisogno di avere qualcosa di più nuovo e che non comporti problemi di alcun tipo, a maggior ragione se si tratta di qualcosa di praticamente indispensabile o quasi come la cucina.
Come sempre, ogni dubbio a riguardo può essere messo da parte verificando cosa prevede la legge, che parla in maniera chiara e incontrovertibile.
Cucina da sostituire e affitto: chi deve pagare?
Leggere bene un contratto è fondamentale per evitare sorprese, anche poco piacevoli, in corso d’opera. Questo vale sempre, sia quando si tratta di un accordo lavorativo sia dell’affitto di casa, indipendentemente dal periodo in cui si pensa di restare in quell’abitazione. È indispensabile infatti sapere quali possono essere le conseguenze previste già prima di trasferirsi, nonostante si pensi che quell’appartamento faccia al caso proprio.

L’idea di essere in un immobile di cui non si è proprietari fa pensare si debba ottenere il permesso per fare ogni cosa, compresa la sostituzione dei mobili, ma è davvero così? Il Codice Civile parla chiaro, il locatore deve mantenere la cosa in stato da servire all’uso convenuto ed eseguire tutte le manutenzioni che sono ritenute necessarie, solo quelle di piccola manutenzione sono a carico del conduttore.
Con quest’ultimo termine ci si riferisce a quelle che dipendono da deterioramenti prodotti dall’uso, e non quelle dipendenti da vetustà o caso fortuito. Non spetta invece al conduttore rispondere del deterioramento dovuto a vetustà.
È comunque naturale che un inquilino possa sentire l’esigenza di sostituire la cucina quando si rende conto che è ormai usurata, soprattutto perché si tratta di un locale che è funzionale per tantissime attività e quello in cui sono presenti diversi elettrodomestici. Prima di capire come si debba procedere in questi casi è però indispensabile capire cosa si intenda con il concetto di usura per la giurisprudenza.

Il riferimento è a un deterioramento che non è generato da un uso improprio o negligente da parte dell’inquilino, ma dal normale impiego quotidiano. Ed è per questo che le spese straordinarie spettano al conduttore anche quando la responsabilità per la rottura è da attribuire al suo comportamento imprudente.
A livello generale la responsabilità della sostituzione della cucina usurata spetta al proprietario dell’immobile proprio perché è suo compito fare in modo che sia sempre pronta all’uso. Si dovrà quindi accollare la sostituzione di alcune componenti ben precise, quali elettrodomestici non funzionanti o con prestazioni ridotte a causa dell’età (frigorifero, forno, lavastoviglie, lavatrice), piano cottura, lavello con graffi, incrinature o perdite, rubinetterie con perdite o malfunzionamenti, mobili con ante rotte, cerniere danneggiate, ripiani deteriorati.
Solo se nel contratto di affitto dovesse esserci una specifica indicazione a riguardo si può ipotizzare che sia l’inquilino ad avere l’onere della sostituzione. In alternativa, questo può avvenire se i mobili risultano essere danneggiati a causa della sua gestione, se ci sono stati allagamenti incendi di cui è responsabile o se il suo comportamento ha danneggiato alcuni elettrodomestici.