Clonavano bancomat, arrestati tre bulgari. Colpi a Sperlonga e Terracina

20140714-141256.jpgSi fa presente che nella serata dell’11 luglio u.s., all’esito di complesse e articolate indagini attivate nell’agosto del 2013 dagli investigatori addetti alla squadra di P.G. della Sezione Polizia Postale di Latina sul dilagante fenomeno legato alla clonazione ed utilizzo delle carte bancomat, sono stati tratti in arresto tre giovani pluripregiudicati di origine bulgara domiciliati sul territorio nazionale da svariati anni avendo costituito la loro base operativa nei comprensori di Anzio e Nettuno.

I destinatari delle misure coercitive sono una donna e due uomini rispettivamente di anni di anni 22, 28 e 36, identificati nel corso delle indagini per essersi resi responsabili dell’illecita captazione dei preziosi codici inseriti all’interno di carte bancomat di Poste Italiane a danno di ignari utenti residenti a Latina e provincia. All’identificazione degli arrestati si è giunti attraverso complicate indagini svolte con metodi tradizionali e basate quindi su una serie di riscontri tra cui quelli scaturiti a seguito della minuziosa analisi dei filmati registrati dalle telecamere istallate presso i luoghi presi di mira dai prevenuti inquadrati nelle fasi di istallazione e distacco delle illecite apparecchiature.

Gli obiettivi coinvolti sono stati individuati negli sportelli automatici istallati presso gli Uffici Postali sedenti nei comprensori dei Comuni di Latina, Aprilia, Sabaudia, Sezze, Terracina Cisterna di Latina e Sperlonga, i cui bancomat, in taluni casi, sono stati più volte “compromessi” dagli stessi indagati nell’evidente presunzione di rimare impuniti.

20140714-141433.jpgAttività questa che i tre bulgari, legati tra loro da rapporti di parentela, hanno consumato grazie all’impiego di sofisticati congegni elettronici camuffati all’interno di manufatti plastici abilmente cesellati e sagomati in maniera tale da essere facilmente applicati sugli sportelli automatici (ATM) di Poste Italiane e difficilmente notati dagli utenti poiché tinteggiati e realizzati con gli stessi colori e materiali di quelli presenti sugli stessi erogatori. Tali apparati hanno avuto la doppia funzione di “catturare” sia i codici inseriti all’interno delle bande magnetiche delle carte bancomat tramite il cosiddetto “Skimmer”, che i codici segreti “PIN” rilevati tramite una micro telecamera direzionata sulla tastiera numerica degli sportelli automatici in grado di riprendere e registrare le digitazioni eseguite dagli utenti truffati che hanno poi subito lo svuotamento dei propri conti correnti.

Le complesse indagini hanno poi consentito di accertare che i codici illecitamente carpiti, scaricati dai relativi congegni, sono stati prontamente inviati tramite la rete internet ad altri loro complici sedenti all’estero ed utilizzati per confezionare altrettante carte bancomat “clonate” servite per consumare prelievi da sportelli automatici ATM ubicati in varie cittadine dell’Indonesia, Vietnam e Bali per una frode complessiva di € 50.000,00 circa contabilizzata per le sole 100 (Cento) denunce sporte da altrettante persone presso la Sezione Polizia Postale da agosto 2013 a marzo 2014.