Clorato, un terribile nemico per l’organismo umano: in quali bibite si trova

Il clorato è molto pericoloso per l’organismo umano e purtroppo lo ingeriamo molto spesso, quando beviamo queste bibite.

In realtà ci sono delle dosi massime che questi alimenti e bibite possono contenere, ma se si va oltre, l’organismo ne risentirà in vario modo: danni ai reni, minore capacità di assorbire lo iodio e tante altre conseguenze più o meno gravi.

Bibite gassate
Clorato, un terribile nemico per l’organismo umano: in quali bibite si trova – gazzettinodelgolfo.it

La notizia sconvolgente è che il clorato sia stato rintracciato in quantitativi elevanti in una bibita tanto amata dagli adulti ma sopratutto dai piccini. Questo è allarmante perché mette in serio rischio la salute di tantissime persone che quotidianamente bevono questa bevanda.

Cos’è il clorato e in quali bibite si trova: meglio evitare queste

Sono state ritirate tantissime bottiglie di vetro di Coca Cola perché sono stati rinvenuti livelli troppo alti di clorato, sostanza che se assunta in quantità eccessiva può causare diversi danni alla salute, come riporta anche Focus. Non solo Coca Cola, il clorato si trova anche in altre bibite molto famose come Sprite, Fanta, Minute Maid, Fuze Tea, Nalu, Royal Bliss e Tropico. Sono “incriminati” lotti di queste bibite che sono stati immessi sul mercato da fine novembre.

ragazza che beve coca cola
Cos’è il clorato e in quali bibite si trova: meglio evitare queste – gazzettinodelgolfo.it

Cola Europacific Partners ha comunicato di aver già tolto dagli scaffali gran parte delle bevande “incriminate” ma l’operazione per togliere ogni singola confezione ancora in circolazione, continua. Tanta attenzione c’è nei supermercati e nei punti vendita di 6 Paesi dell’UE interessati: Belgio, Paesi Bassi, Germania, Francia, Lussemburgo e Regno Unito. Ma come è finito il clorato in queste bibite? In generale, i clorati possono risultare presenti negli alimenti a causa dei disinfettanti a base di cloro utilizzati sul cibo o di processi industriali a base di acqua clorata.

Sono la frutta e la verdura gli alimenti che ne contengono di più, ma anche i prodotti surgelati. La fonte principale di clorato nella dieta è però l’acqua potabile, che probabilmente contribuisce fino al 60% dell’esposizione cronica al clorato per i neonati. Un’assunzione a lungo termine al clorato, soprattutto nei bambini, può comportare carenza lieve o moderata di iodio.

Dunque l’EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile di 3 microgrammi per kg di peso corporeo al giorno. Oltre al consumo cronico, c’è anche il consumo occasionale di alimenti e bevande che contengono clorato. Cosa succede a chi, appunto, consuma solo occasionalmente questi alimenti? L’elevato apporto di clorato assunto anche durante un solo giorno, ha il potere di limitare la capacità del sangue di assorbire l’ossigeno, causando così una condizione di insufficienza renale.

Anche per l’esposizione acuta, l’EFSA ha stabilito un livello di sicurezza raccomandato per l’assunzione giornaliera di clorato, pari a 36 milligrammi per kg di peso corporeo al giorno. Proprio perché in alcuni lotti di queste bibite si sono registrati livelli più alti di quelli stabiliti da EFSA, si è deciso di ritirare quelli “incriminati”.

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