Succede, per diversi motivi, di aprire un conto corrente cointestato magari con il coniuge oppure con un familiare. Ma se verso dei soldi su questo conto, restano soltanto miei o potranno disporne a piacimento anche gli altri titolari del conto? Facciamo un po’ di chiarezza su questo punto.
Una volta era pratica comune che marito e moglie avessero il conto in corrente in comune così come, a volte, i genitori con i figli. Questa usanza, con il tempo, è venuta meno in quanto ognuno, oggi, preferisce disporre del proprio denaro con la massima autonomia e godendo della più assoluta privacy.

Tuttavia, visti i costi di gestione di molti conti, a volte si preferisce ancora aprire un conto in comune oppure può succedere anche che, pur avendo ciascuno il proprio conto, se ne apra un altro in comune con il partner per fare fronte alle spese per la casa o per la scuola dei figli.
Come può succedere di aprire un conto in comune con i genitori anziani o con i fratelli e le sorelle in determinate circostanze. Ma se su questo conto cointestato, uno dei titolari versa dei soldi – supponiamo una cifra importante – tale denaro resterà esclusivamente suo oppure diventerà di tutti i titolari di quel conto?
Conto corrente cointestato: ecco cosa succede quando versi dei soldi
La domanda è più frequente di quanto si possa immaginare e affligge molte persone che, proprio in virtù di questo dubbio, a volte rifiutano di aprire un conto in comune anche con i propri affetti. Nel prossimo paragrafo vediamo come stanno le cose e facciamo chiarezza una volta e per tutte su questa questione.
Hai versato una cifra importante su un conto corrente cointestato e ora che succede? Quei soldi restano soltanto tuoi e solo tu potrai usarli oppure sono diventati di proprietà di tutti i titolari del conto? Di seguito vediamo cosa dice la vigente normativa in materia.

Come anticipato nel paragrafo precedente, è abbastanza diffusa la pratica, soprattutto tra coniugi, di aprire un conto corrente comune per fare fronte alle spese che riguardano la casa o i figli o anche, semplicemente, per accumulare risparmi. Poniamo il caso che uno dei due coniugi versi una somma di denaro importante come 200.000 euro. I soldi sono di entrambi oppure solo di chi li ha versati?
Di norma, se il conto corrente è cointestato, per la banca quei soldi appartengono a tutti i titolari di quel conto e, quindi, sono di entrambi. Se però, per varie ragioni – in seguito ad una separazione o altro – uno dei due coniugi dimostra di essere l’unico responsabile del versamento di quella cifra, allora, i soldi saranno solo di sua proprietà purché adduca prove sufficienti.

A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con una sentenza dello scorso 23 gennaio. Il caso riguardava una donna che chiedeva all’ex marito di restituirle 200.000 euro che l’uomo aveva prelevato dal conto corrente cointestato. La donna è riuscita a dimostrare che quei 200.000 euro provenivano da versamenti di assegni circolari effettuati esclusivamente da lei e i giudici le hanno dato ragione: in questi casi i soldi appartengono solo a chi li ha versati anche se il conto corrente è cointestato.