Eskhara, scuola di opportunità a Scauri

di Riccardo Costa

Per i giovani di Scauri e dintorni non ci sono molti spazi; uno dei pochi è l’Eskhara Ballet, una scuola in cui si può coltivare la passione per la danza ed in cui, con impegno e dedizione, si possono raggiungere ottimi risultati.
La scuola è diretta da Fabio Mazzeo, nipote di Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo (famosi personaggi televisivi), ed ex primo ballerino e coreografo di tante trasmissioni televisive, come ‘Drive-In’ nel 1983.
L’Eskhara Ballet nasce nel 1995 con lo scopo di creare un centro professionale per la danza, ma, soprattutto, di creare uno spazio dedicato solo ad essa.
Offre un’ampia offerta formativa con corsi di danza classica, danza moderna, hip-hop, danze popolari e salsa cubana, tutti diretti da insegnati preparati e qualificati. Inoltre, essendo la scuola stata scelta dall’AID&A (Associazione Insegnanti Danza & Espressioni Artistiche) come centro di formazione per allievi ed insegnanti, gli studenti possono sostenere un esame annuale tenuto da una commissione esterna, atto a valutare le qualità ballettistiche degli esaminati, come la musicalità e la tecnica. Tutto questo viene fatto seguendo un programma nazionale di studio, preciso e dettagliato durante il corso degli anni, fino a completare il percorso con il diploma finale, che può aprire importanti sbocchi lavorativi nel campo della danza, o anche di un perfezionamento degli studi.
Oltre alla lezione in sala, i ballerini in erba possono anche esibirsi sul palco, perché la scuola partecipa a varie rassegne e concorsi, e organizza vari spettacoli.
Tra gli spettacoli a cui gli allievi prendono parte, il più curato durante l’anno è di sicuro il saggio finale. Oltre ad un lavoro tecnico, gli insegnanti mirano anche ad una resa interpretativa e, soprattutto, il più professionale possibile, di ciò che si sta facendo, cioè ballare. Il risultato è la messa in scena di musical oggettivamente ben strutturati, anche con l’aiuto del teatro Ariston, sede annuale di questo appuntamento artistico; portando, poi, anche all’apprezzamento da parte degli spettatori, in gran parte amici e parenti dei ballerini in scena.