Food and Wine Management lungo la Strada del Vino della provincia di Latina

La visita dei partecipanti al Master 24Ore Business School alle aziende vitivinicole pontine ha inaugurato la partnership tra l’Ente di formazione e aggiornamento professionale del Gruppo24ore e l’Associazione che opera per la promozione e la valorizzazione in chiave turistica delle risorse enogastronomiche del territorio pontino attraverso la rete delle sue cantine e produttori vinicoli.

IMG_9695Venerdì 3 Febbraio, i partecipanti al Master “Food and Wine Management” della Business School il Sole 24 Ore hanno visitato le aziende della Strada del Vino della provincia di Latina: Cantina Sant’Andrea (B.go Vodice, Sabaudia); Casale del Giglio (Aprilia); Cincinnato (Cori); Donato Giangirolami (B.go Montello, Latina); La Valle dell’Usignolo (Sermoneta Scalo); Marco Carpineti (Cori); Pietra Pinta (Cori); Villa Gianna (Sabaudia).

La visita mirava a fornire ai masterizzandi una conoscenza approfondita dei sistemi produttivi implementati dalle imprese vitivinicole pontine per il conseguimento degli obiettivi strategici. Sul posto sono stati illustrati i processi operativi che compongono il ciclo di trasformazione e descritte le funzionalità degli assets di produzione. Focus anche sulle strategie di business e di posizionamento sul mercato internazionale.

L’inaugurata partnership tra la 24Ore Business School e la Strada del Vino della provincia di Latina nasce dall’esigenza dei viticoltori pontini di avvicinarsi ai futuri professionisti del Food&Wine e dalla volontà degli esperti di conoscere più fondo il territorio pontino, dalle potenzialità ancora inespresse, nella convinzione che il settore vinicolo possa agire da traino per favorire lo sviluppo e la crescita di tutto il tessuto imprenditoriale.

I dati sul prodotto venduto in Italia e all’estero, e i numerosi riconoscimenti conseguiti negli ultimi anni, dimostrano una buona affermazione nel mondo dei vini della provincia di Latina. Quegli stessi numeri e i trend lasciano anche intravvedere ampi margini di espansione e consolidamento per la viticoltura e l’intera economia locale. Per sfruttarli a pieno occorre lavorare maggiormente sulla riconoscibilità della cultura territoriale.