Formia, ‘Un’altra Città’: “Il sonno della ragione genera mostri”

Condividiamo le parole del primo cittadino. Il problema dell’acqua è troppo importante per usarlo a fini elettorali. Bisogna essere interessati alla soluzione dei problemi, non al proprio futile tornaconto.

Ed è per questo, per evitare facili strumentalizzazioni che è importante ricostruire il problema dell’acqua secondo dati e fatti concreti. Dati su cui verificare quanto è stato fatto (poco!) e quanto c’è da fare (tanto). E se Acqualatina s.p.a. è il maggior colpevole della mancata fornitura d’acqua la politica locale ha la sua grande responsabilità. Precisiamo che non è corretto parlare di crisi idrica, né di siccità. Lo stesso Ing. CIMA, Direttore Tecnico di Acqualatina, ha dovuto ammettere che l’acqua ci sarebbe stata senza le spaventose perdite di rete.

Ed infatti sono le perdite che non permettono ancora oggi ai cittadini di Formia, e del Sud Pontino di avere acqua con regolarità.

Da un documento di Acqualatina del 2002, le perdite ammontavano al 74%. Il gestore si impegnava a ridurle nel periodo dal 2003 al 2009 dal 74% al 40%. Naturalmente ciò non è avvenuto e nessuno dei politici Formiani ha inteso fare una levata di scudi.

Arriviamo infatti al 2008, ed in quell’anno la scarsa piovosità creò notevoli problemi alla nostra città. Problemi che l’allora Sindaco Sandro BARTOLOMEO affronto con l’amministratore delegato, Silvano MORANDI, e l’Ing. Ennio CIMA, nel consiglio comunale del 15 gennaio 2008. Un consiglio comunale che non ha visto alcuna votazione, ma che è servito all’Amministratore delegato di Acqualatina per evidenziare che le perdite di rete erano dell’80% e che ci poteva essere la possibilità ricaptazione verso i 25 ponti.

Quindi, nel 2008, Sindaco il dott. BARTOLOMEO, si parlava già di 25 ponti e di perdite di rete dell’80%.

Nel 2012 un’altra “crisi idrica” colpiva la nostra città. A quel tempo era il Sindaco FORTE che invitava in consiglio comunale l’Amministratore delegato di Acqualatina, Ing. BESSON, ed il Direttore Tecnico, Ing. CIMA.

Queste le gravissime affermazioni dell’Ing. BESSON: «la media delle perdite in questo territorio è dell’80%, e si va dal 16,2% di rendimneto della rete a Castelforte (il che significa che si perde l’83,8% dell’acqua immessa in rete) al 23,2% di S.S. Cosma e Damiano; a Formia abbiamo il 19,2% di rendimento della rete; questo significa che ogni 100 litri che mettiamo dentro se ne perdono l’80,3. Allora questa è una priorità assoluta … Abbiamo studiato la possibilità di realizzare un campo pozzi sostitutivo a Venticinque Ponti, e questa è una delle cinque priorità che ho elencato per quanto riguarda il potenziamento delle fonti. Ulteriore intervento, decisivo, è quello dell’aggressione alle perdite: sostituzione delle reti idriche e mappature delle reti del sud pontino. Questo è l’intervento più grosso che dobbiamo realizzare e lo dobbiamo realizzare tutto a partire dal 2013 per portare la situazione del sud pontino nella media dell’ATO, il che vuol dire portarlo dall’attuale 20% ad almeno il 40% di rendimento. Questo nei prossimi due-tre anni, altrimenti, anche aumentando le fonti, non si riesce a fronteggiare in modo permanente il problema delle criticità idriche di questo territorio».

La storia moderna ci insegna che Acqualatina non ha risanato le reti (lo doveva fare nei due/tre anni successivi al 2013); non ha ridotto le perdite che l’Assessore MARCIANO con stupefatta meraviglia ha conosciuto essere dell’81% (è così quantomeno dal 2012, se non dal 2008, o dal 2002); ha attivato solo di recente il campo pozzi dei venticinque ponti ma con 5 anni di ritardo.

Ora la storia ci insegna che i dati sono importanti, e che le parole lo sono altrettanto soltanto se si tramutano in fatti.

Ma i fatti, allora come ora non ci sono!

Ed è bene che le responsabilità vengano equamente divise tra chi non ha posto in essere quelle opere non solo necessarie, ma anche promesse per risanare la nostra rete idrica (Acqualatina s.p.a.), e chi cosciente delle gravissime condizioni della rete e delle vane promesse del gestore non ha inteso richiamare lo stesso ai propri obblighi ed alle proprie promesse. A chi ha permesso che gli anni trascorressero senza che nulla cambiasse.

La colpa va adeguatamente divisa tra tutti, consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, presenti a quell’assise del 2012 ed inermi sino ad oggi. Salvo scaricare tutte le colpe su Acqualatina.

Ma se evidenziamo quanto sopra non è per fini elettorali. Quelli li lasciamo perseguire a coloro i quali sanno fare buon uso delle loro capacità dialettica. A noi interessa che, usciti da questa crisi, la città non debba ricadervi nuovamente in maniera così drammatica. A noi interessa evidenziare che si prenda atto che il pressing su Acqualatina deve essere più stringente. Il gestore ha degli obblighi che sono perseguibili con una azione attenta e continua. Senza lasciare che il caso (le piogge) risolva un problema (la mancanza d’acqua) che nella nostra zona è una forzatura.

Ciò nella consapevolezza che dal passato bisogna trarre i debiti insegnamenti mentre … il continuo sonno della ragione genera mostri.