#Gaeta, L’appello di Gennaro Romanelli ai giovani e alla buona politica

gennaro_romanelliCiò che si palesa, difronte soprattutto ai giovani di Gaeta, è l’incapacità da parte della nostra classe dirigente di creare prospettive di vita futura nella nostra città, quest’ultima, che comunemente denominiamo “La perla del Tirreno”, è protagonista per la terza volta di una vera e propria emigrazione, causata principalmente dall’assenza di opportunità lavorative e dalla mancanza di servizi efficienti, nonostante le ingenti tasse dovrebbero permettere una loro semplice erogazione e gestione.

Si spende, ma non si investe in una città a vocazione turistica che potrebbe, qualora ci fosse la volontà politica, generare posti di lavoro per centinaia di giovani gaetani, ma la politica locale pare che sia impegnata a soddisfare altri interessi. Ciò che attanaglia la mente di un giovane è infatti, soprattutto una crisi valoriale dettata da una disonestà, incoerenza, falsità e invidia dilagante. Se potessi sfregare per una volta la lampada dei desideri, sceglierei di cambiare la mentalità di noi gaetani perché sono convinto che da questa si può ripartire per la costruzione di una comunità basata su valori imprenscindibili quali l’onesta’ e il rispetto che sono alla base di ogni rapporto umano.

Noi giovani dovremmo essere i primi a costruire il futuro della nostra città e le nostre idee dovrebbero essere le prime a dover essere prese in considerazione da chi ci governa, ma se nel 2015 non abbiamo ancora un centro di aggregazione giovanile che possa sviluppare l’umanità e l’intelletto dei nostri ragazzi, quale affidamento possiamo dare e quali speranze possiamo riporre in chi ci amministra?!

Credo che sia arrivato il momento che noi giovani cominciassimo a tentar di cambiare la realtà prima di emigrare, che cominciassimo a riunirci e ad occuparci di politica, altrimenti sarà la politica che si occuperà di noi. La politica volenti o nolenti influenza direttamente o indirettamente il nostro stile, la qualità  e le prospettive future di vita, astenersi sarebbe un grave errore e i primi a pagarne le conseguenze siamo proprio noi.

Il mio appello è indirizzato oltre che ai miei coetanei disinteressati e delusi da questa politica, anche a quei giovani che seppur consapevoli delle dinamiche malsane di partito, scelgono di farne parte per poi avere un salvacondotto nella politica regionale o nazionale; A questi giovani rivolgo il mio invito ad essere indipendenti e a farsi promotori di proprie idee e iniziative, allontanatevi da chi palesemente vi usa per rincorrere i propri fini personali. Finiamola di considerare normale l’accettazione e l’ingresso di una persona che stimiamo, all’interno di sistemi che contribuiscono a rendere tutto inconfutabilmente marcio e clientelare; Una persona di buon senso e con un minimo di dignità non collaborerebbe mai con i protagonisti dello scandalo o della nullità, gli antichi detti hanno sempre ragione ed è proprio il caso di dire: Dimmi con chi te la fai e ti dirò chi sei…