Quattro secoli raccolti in immagini: successo superiore a ogni attesa per la mostra “Itri in fotografia”

Che potesse raccogliere tanto successo era stato messo in conto. Ma che la rassegna fotografica “Itri in fotografia”, che abbraccia quattro secoli di storia potesse richiamare tantissima gente, e tutta quasi religiosamente assorta nel tuffarsi nell’amarcord di circa quattrocento anni, nemmeno i più ottimisti avevano osato sperarlo. E l’iniziativa, promossa da Stefano Meroli, ingegnere itrano operativo presso il Cern di Ginevra già da oltre un triennio e ideatore del sito “Itri in fotografia”, che ha raccolto finora oltre 4.000 “mi piace” e oltre un milione di visualizzazioni totali, ha dimostrato, qualora che ne fosse stato bisogno che l’archivio istituzionale degli “acta diurna atque nocturna” di Itri sono rappresentati da questo strumento operativo in rete sul quale si incontra di tutto: dall’arrivo delle truppe alleate a Itri nel 1945, all’incoronazione centenaria della Madonna della Civita nel 1777, nel 1877 e nel 1977, dai ricordi fotografici di Michele Pezza, detto Fra’ Diavolo, al passaggio di Gino Bartali, Fausto Coppi, Vittorio Adorni, Felice Gimondi, Marco Pantani e altri con la carovana del Giro d’Italia in paese, dalla venuta di Giovanni Paolo II sul santuario della Madonna della Civita, alle centinaia di immagini che riportano le disastrose conseguenze delle devastazioni belliche o al passaggio del Cantagiro degli anni Sessanta, da Sofia Loren, Jean Paul Belmondo e Vittorio De Sica, impegnati a girare, a Itri, il film “La Ciociara”, ad Alberto Sordi e David Niven (“I due nemici”), da John Houston, regista de “La Bibbia” (1966), ad Amedeo Nazzari e Raf Vallone (“Non c’è pace tra gli ulivi” e “Riso amaro”). E, poi, decine di immagini di matrimoni, di formazioni calcistiche, cestistiche, pallavolistiche, della pallatamburello e di altri sport. La manifestazione, che sabato 6 , ha raccolto nel piazzale delle Poste centinaia di curiosi locali e forestieri, chiuderà i battenti domenica 7 agosto. Guida e commentatore dell’evento, oltre all’ingegnere del Cern, ultimamente riconfermato per altri otto anni, nel suo prestigioso incarico, e da poco protagonista anche di un’opera cinematografica che lo riprende, insieme a Gandhi, Obama, papa Giovanni Paolo II e altri protagonisti dei nostri tempi, anche il papà, Benedetto Meroli, braccio insostituibile del lavoro del celebrato figliolo, del quale vanno anche ricordati i calendari degli ultimi anni che perpetuano le immagini urbanistiche e storiche di una Itri che rende orgogliosi della sua paternità i figli che vi sono nati, che vi vivono o che ne hanno portato lontano il profumo del suo fascino. Quello vero!