Tatticamente: Juventus – Inter 3-1

20140203-073348.jpg a cura di Angelo Capotosto
Juventus – Inter 3-1 (15’ Lichtsteiner 47’ Chiellini 55’ Vidal 71’ Rolando)
Tattica: Nel derby d’Italia non c’è stata partita. E il verdetto dello Juventus Stadium afferma che l’inter è semplicemente inferiore alla squadra bianconera; inferiore tecnicamente, fisicamente e come stato di forma. Un’ora praticamente perfetta degli uomini di Antonio Conte consente al tecnico pugliese di archiviare l’ennesima vittoria della corsa verso lo scudetto, e solamente i 20’ minuti finali di puro orgoglio possono dare qualche speranza a Mister Mazzarri. La squadra nerazzurra è la solita squadra coperta e corta in mezzo al campo che basa tutto l’attacco sulle ripartenze. Come piano tattico non ci sentiamo di condannare Mazzarri, ma per fare punti contro la Juve c’è bisogno di qualche idea in più e soprattutto di qualche giocatore di livello. Gli unici all’altezza della rosa nerazzurra sono Handanovic e Palacio (non in giornata a differenza del portierone sloveno) mentre il resto dei giocatori sono proponibili solo se non si hanno velleità da piazzamento Champions. Chissà se “Il Profeta” Hernanes, pesantemente rimpianto a Roma, sponda biancoceleste, e l’esterno D’Ambrosio (ottimo giocatore) possano riuscire a regalare qualche soddisfazione ai tifosi interisti in questi ultimi 3 mesi di campionato. Per adesso è notte fonda e la prima Inter versione Thohir non può minimamente impensierire la Juve di Antonio Conte. Una squadra completa che accelera e gestisce i ritmi della partita a proprio piacimento, con una sicurezza e una naturalezza che in Italia non ha nessuno.
Mente: Alla vigilia era facile pronosticare una juve vogliosa di ristabilire (momentaneamente) le distanze con la Roma e così è stato. Questa squadra non smette di stupire per la continuità mentale che sta dimostrando per il terzo anno consecutivo. L’inter invece sta attraversando il peggiore momento della stagione e dopo lo 0-0 in casa contro il Catania ultimo in classifica non era certo questa la serata per aspettarsi un epilogo diverso dalle ultime uscite della squadra cara all’ex presidente Moratti. Ma proviamo ad essere ottimisti come Mazzarri, che ha intitolato la sua biografia “Il meglio deve ancora venire”. Anche perché peggio di così…