Fisco, importante scadenza a a fine mese: muoviti o dovrai pagare pesanti sanzioni

Si avvicina una scadenza importante per chi ha una situazione pendente con il Fisco, che sarà importante sottolineare, per chi la dimenticherà le conseguenze saranno pesanti.

Sapere di avere una pendenza con il Fisco genera sempre non poca ansia, in casi simili si sa bene di dover ottemperare a degli obblighi ben precisi, che è fondamentale non poter trasgredire se non si vuole andare incontro a conseguenze poco piacevoli. Il quadro inevitabilmente può diventare complesso soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui sono in tanti ad arrivare quasi con l’acqua alla gola alla fine del mese e a dover rinunciare anche a cose che sarebbero fondamentali.

Agenzia delle Entrate
Si avvicina una scadenza importante per il Fisco – ANSA – Gazzettinodelgolfo.it

Pur essendo ancora a inizio anno, questa fase coincide con una fase determinante per molti contribuenti, chiamati ad avere un quadro piuttosto preciso della propria situazione personale e a capire se ci siano state delle mancanze che ora dovranno necessariamente regolarizzare. È infatti vicinissima una scadenza fondamentale per diversi utenti, ecco di cosa si tratta e chi è coinvolta, non muoversi nella tempistica prevista può avere inevitabilmente conseguenze importanti.

Una scadenza importante per il Fisco da ricordare

Tenere a mente ogni scadenza non è sempre così semplice, soprattutto se si ha una quotidianità frenetica e si è costretti a dividersi tra impegni di lavoro e di famiglia. Questo è uno dei motivi che spinge molte persone a optare per l’addebito diretto su conto corrente come modalità di pagamento per le bollette, così da non correre a rischio di incorrere in problemi. Non sempre però questo sistema è applicabile per il Fisco, per questo in casi simili è determinante fare il possibile per sapere quali sono gli obblighi previsti e rispettarli al massimo.

calendario 2025
Gennaio 2025 è un periodo importante per il Fisco – Gazzettinodelgolfo.it

Ora, ad esempio, si avvicina una data fondamentale per tantissimi italiani. che devono essere a conoscenza di quanto dovranno fare se rientrano in una determinata categoria. È il caso di chi non ha presentato entro il 31 dicembre la dichiarazione dei redditi, ora ha la possibilità di evitare che la propria situazione personale possa peggiorare, e risparmiarsi sanzioni anche pesanti, se si muove entro il 29 gennaio 2025. A chi non lo aveva fatto è stata infatti concessa una proroga pari a 90 giorni.

Si riuscirà così ad avere una riduzione delle sanzioni grazie a una misura ad hoc che prende il nome di “ravvedimento operoso”, facendo sì che la propria dichiarazione dei redditi sia considerata ancora valida. Si tratta però di un’agevolazione che viene concessa solo ad alcune determinate categorie, ovvero:

  • enti non commerciali:
  • persone fisiche, titolari di partita Iva o meno;
  • amministrazioni dello Stato;
  • società cooperative, di capitali, di persone, studi professionali e società fiduciarie.
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Le sanzioni per i ritardatari sono previste ma ridotte – Gazzettinodelgolfo.it

Alcune sanzioni sono comunque previste, ma in modalità ridotta:

  • senza imposte dovute: secondo il comma 1 dell’articolo 1 del D.Lgs. n. 471/1997 la sanzione va da 250 a 1.000 euro, ma sulla base della lettera c) del comma 1 dell’articolo 13 del D.Lgs. n. 472/97 c’è la riduzione a 1/10 del minimo per le dichiarazioni fiscali tardive. È possibile regolarizzare la propria posizione attraverso un versamento, a mezzo F24, della sanzione ridotta a 25 euro (codice tributo “8911”).
  • in caso di imposte dovute: si devono ravvedere i versamenti non effettuati, per questo oltre alla sanzione ridotta di 25 euro (codice tributo “8911”), si dovranno aggiungere percentuali diverse: 0,2% per ogni giorno di ritardo successivo al quattordicesimo; 3% quando la regolarizzazione avviene nei 30 giorni successivi alla scadenza; 3,75% quando questi vengono superati.

In caso di omessa dichiarazione non è previsto il ravvedimento operoso, per questo le sanzioni non saranno riducibili. Se le imposte sono dovute, la sanzione irrogabile varia dal 120% al 240% della cifra da versare, con un minimo di 250 euro. Se invece non dovessero essere dovute, si va da un minimo di 250 a un massimo di mille euro.

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