Pensione anticipata a 64 anni nel 2025: il metodo legale per andarci senza decurtare l’importo

Pensione a 64 anni, le misure che si possono utilizzare per anticipare la fuoriuscita dal mondo del lavoro. Entriamo nel dettaglio!

Dopo tanti anni passati nel lavoro è comprensibile pensare ad abbandonare la propria attività per il meritato riposo della pensione. Si tratta di un momento per il quale occorre una programmazione e una valutazione fin dai primi anni di occupazione, soprattutto con l’attuale sistema contributivo.

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Pensione anticipata a 64 anni nel 2025: il metodo legale per andarci senza decurtare l’importo – gazzettinodelgolfo.it

Oggi la prestazione principale della previdenza italiana è rappresentata dalla pensione di vecchiaia. Questa si raggiunge a 67 anni di età, con 20 anni o più anni di contributi versati e una soglia minima pari almeno a una volta l’assegno sociale. Esistono tuttavia diverse prestazioni che consentono di anticipare la pensione anche a 64 anni, per le quali occorrono però precisi requisiti. Vediamo di che si tratta.

Anticipare la pensione, le possibilità

Attualmente la tendenza è di scoraggiare gli anticipi pensionistici, per non gravare ulteriormente sulla previdenza pubblica, considerando la scarsità di risorse finanziarie disponibili. Le opportunità comunque restano pur tra paletti e restrizioni, magari riservate a beneficiari specifici.

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Anticipare la pensione, le possibilità – gazzettinodelgolfo.it

Ad esempio abbiamo Opzione donna riservata a determinate categorie di lavoratrici: care-giver che assistono familiari con disabilità grave; disoccupate che non fruiscono di sostegni al reddito; lavoratrici invalide con riduzione della capacità lavorative pari o superiore al 74 per cento. L’età anagrafica richiesta è di 61 anni, ridotta a 60 per le lavoratrici con un figlio e a 59 anni per quelle con due o più figli. Gli anni di contributi necessari sono 35.

Esiste poi la pensione anticipata contributiva. I principali requisiti per accedere a questa soluzione sono: età anagrafica minima di 64 anni; almeno 20 anni di contributi versati; assenza di contribuzione precedente il 1996 o in alternativa aver optato per il conteggio presso la Gestione separata. Per l’accesso alla pensione è necessaria un’attesa di tre mesi e un importo minimo del trattamento pari ad almeno tre volte l’assegno sociale INPS.

Le lavoratrici madri con un figlio hanno importo di ingresso pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Per le lavoratrici madri con due o più figli, la soglia di accesso è di 2,6 volte l’assegno sociale. La grossa novità per il 2025 riguarda la possibilità di raggiungere la soglia minima per la pensione anticipata anche con la rendita di un fondo pensionistico integrativo. Il requisito contributivo però per chi si avvale di questa opportunità sale a 25 anni.

In questo modo esiste la possibilità di accedere alla pensione senza perdere denaro. Tuttavia va ricordato che dal 1° gennaio 2025 sono scattati i nuovi coefficienti di trasformazione. Sono aggiornati su base biennale per il calcolo dell’assegno pensionistico con il contributivo. I nuovi coefficienti sono ridotti rispetto al precedente biennio, in virtù dell’aumento di speranza di vita e la conseguenza sono trattamenti più bassi per chi andrà in pensione dal 2025.

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