Itri, Di Fazio subentra a Di Biase

Da sinistra Andrea Di Biase e Nicola Di Fazio

Il prof. Nicola Di Fazio, candidato nella lista “Itri prima di tutto” che, nelle comunali del 5 giungo di tre anni fa sostenne
l’elezione a primo cittadino dell’avv. Antonio Fargiorgio, e primo dei non eletti pur con i suoi 209 voti, subentra all’arch. Andrea Di Biase, nella massima assise locale. La notizia ha trovato il crisma dell’ufficialità nel corso dell’ultima riunione di maggioranza, presieduta dall’arch. Michele Stamegna, storica guida di Forza Italia a Itri e stretto collaboratore del sen. Claudio Fazzone.

E all’area forzista appartengono i due esponenti che si stanno passando il testimone. Di Biase, terzo eletto, con le sue 325 preferenze, lascia gli scranni di piazza Umberto I da consigliere, ma continua a ricoprire l’incarico di assessore ai Servizi Sociali, con delega al ruolo di vicesindaco. Nicola Di Fazio, primo dei non eletti con venti preferenze in meno di Stefania Saccoccio, anche lei in quota FI, benchè originario di Fondi, dove ha ricoperto, con competente impegno il ruolo di amministratore comunale, vive da decenni a Itri, dove ha formato la sua famiglia e dove svolge un ruolo aggregante a livello
culturale e politico.

Da sinistra Andrea Di Biase e Nicola Di Fazio

“Fedeli all’impegno assunto al momento del varo della lista e della formazione della nuova giunta –ha precisato l’arch. Stamegna nel rendere pubblica la notizia della surroga-abbiamo inteso apportare un primo rinnovamento nell’assise pubblica, confermando, al contempo, la soddisfacente crescita di adesioni e di consensi attorno all’azione politica portata avanti da questa Amministrazione e dagli uomini della nostra formazione che ne fanno parte. Abbiamo dimostrato correttezza e rispetto per gli impegni assunti e alla stessa maniera assicuriamo, pur nella generale contingenza economica sfavorevole,  una fine di legislatura ancor più concreta e positiva per la realtà locale”. Il ricambio in consiglio avverrà nella seduta successiva a quella di lunedi 30 settembre, essendo pervenuta l’ufficialità della surroga quando gli avvisi di convocazione per i lavori del 30 erano stati già notificati agli interessati.

 

di Orazio Ruggeri