Pallamano, lo Sporting Club Gaeta rinuncia al campionato di serie A1

Il Gaeta Sporting Club 1970 comunica con estremo dispiacere di aver rinunciato alla partecipazione al campionato di Serie A1 2020/21.
Decorso ieri (6 luglio ndr) il termine ultimo di presentazione della domanda di iscrizione, la società biancorossa ha infatti valutato non esistessero minimamente i presupposti basilari per affrontare dignitosamente la massima competizione.
Abbandonato a sé, nonostante il grido d’allarme lanciato sin dal mese di aprile, il club pontino è giunto a tale dolorosa decisione non senza effettuare tutti i tentativi e gli sforzi per garantire alla città di Gaeta questo privilegio.
Ma giunti a tal punto siamo sicuri che la Perla del Tirreno lo meriti?
“Insieme per il Futuro”, la campagna di salvaguardia del patrimonio sportivo, culturale e sociale costituito dal Gaeta Sporting Club 1970, si è rivelata un flop clamoroso dato che il numero di coloro che l’abbiano sposata si conti sulle dita di una mano ed il ricavato ammonti a poco più di un centinaio di euro.
Cittadinanza che, seppur spronata, non è stata in grado di riconoscere come nel corso dei suoi cinquanta anni di attività il sodalizio biancorosso sia stato un punto di riferimento per la città di Gaeta e per il suo comprensorio non solo in ambito sportivo, settore in cui ha regalato molteplici gioie e tanti trofei ai suoi tifosi, ma anche dal punto di vista culturale: in collaborazione con l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale ha aperto le porte del Castello Angioino al pubblico, restituendo dignità ad uno dei principali monumenti gaetani e della storia della nostra nazione, organizzando visite guidate volte alla riscoperta del ruolo fondamentale di questo importantissimo forte.
È stato fondamentale nel sociale, costituendo uno spazio di aggregazione e condivisione, dando la possibilità a molti ragazzi di scoprire questa disciplina che poi ha consentito a tanti di loro di esprimersi ai massimi livelli nazionali ed ha portato alcuni anche a vestire la maglia azzurra.
Grazie alla collaborazione col club molti giovani hanno avuto la possibilità di cimentarsi e con la pratica crescere sino a diventare gli stimati professionisti che attualmente operano con successo in diversi campi.
Eppure ciò non è bastato, persino chi in passato seguisse con ardore le vicende del team di via Venezia si è voltato dall’altro lato, così come ogni estate in occasione della campagna di tesseramento soci-sostenitori, nascondendosi dietro false promesse e la tipica frase “Quando ci sarà il palazzetto sarò il primo abbonato!”.
Ma quale palasport?
Quello promesso quarant’anni fa e che sembrava, diverse amministrazioni e campagne elettorali dopo, dovesse finalmente prendere forma prima nel 2017, poi nel 2018, infine nel 2019 e giunti ormai al 2020 si possa tranquillamente procrastinare al 2021 e, considerata la “celerità” con cui a Gaeta vengano realizzate le opere pubbliche, anche al 2022 e forse al 2023.
Magari all’interno di esso, oltre alla ormai consueta e pacchiana targa di autoencomio (roba da anni ’30 del XX secolo), l’attuale Amministrazione comunale ne apporrà una, magari inghirlandata con qualche luminaria riciclata, in cui venga ricordato a mo’ di epitaffio che un giorno lì avrebbe potuto disputare le proprie gare casalinghe il club di pallamano più longevo d’Italia.
La società non chiuderà i battenti e non sparirà, ma ripartirà dal settore giovanile e se le condizioni lo permetteranno dal campionato di Serie B, considerato che attualmente non disponga persino di un campo di allenamento. A causa dell’emergenza Covid-19 infatti l’utilizzo delle palestre scolastiche verrà fortemente limitato, pertanto si dovrà disporre dell’autorizzazione del Ministero di competenza.
Un pericolo fortunatamente scongiurato dalla burocrazia visto che, nonostante i numerosi incontri con le istituzioni, si attenda da oltre 18 mesi la possibilità di utilizzo della struttura dell’Istituto “Fermi”.
Fare pallamano a Gaeta è arduo, lo Sporting Club tra mille difficoltà continua a tramandare da cinquanta anni questa tradizione, nonostante da venticinque anni sia costretto a farlo da “emigrante” ed ormai ai gaetani, tranne qualche socio sostenitore ed un manipolo di aficionados che in questi cinque lustri lo abbiano seguito “in casa” (a Benevento,Ceccano, Fondi, Formia, Pontinia) ed in varie trasferte, non importi veramente più nulla.

Comunicato Stampa