È possibile trasformare una buona notizia per il nostro Golfo in un cattivo presagio.
Si. In effetti è accaduto sul tema delle acque del nostro Golfo. Procediamo per passi. Qual è la buona notizia? L`Area sanitaria veterinaria della Regione Lazio e l`Arpa hanno classificato con una bella A le acque del Golfo di Gaeta. Una buona notizia, no?! Significa che le nostre acque sono più pulite, e compatibili con lo sfruttamento del pescato nella sua interezza. Se ne deduce, quindi, che è anche compatibile (ovviamente) con la mitilicoltura, nonché con la produzione dei molluschi bivalvi. Altra cosa è, però, autorizzarne l`attività o concederne nuove autorizzazioni. Quindi, mi spiace, ma la notizia non è che la classificazione quale zona A del Golfo di Gaeta comporterà nuove installazioni. Non sta scritto da nessuna parte. Piuttosto significa che, ad esito dei controlli triennali delle acque, si prende atto di un miglioramento. Una buona notizia, frutto di una serie di azioni di miglioramento che, però, ora aprono un altro capitolo. Quello più impegnativo. Il mio impegno, il nostro impegno, non è cambiato di una virgola. La nostra politica ambientale, in tema di acque, è plasmata sulla dichiarazione di area sensibile del Golfo di Gaeta. Questo ci impegna, inevitabilmente, ad un utilizzazione diversa, che sia più congeniale alle caratteristiche del nostro Golfo. In una parola: turismo, che suona incompatibile con nuove e vecchie istallazioni. E, in questo senso, sono fiducioso che le premesse siano state poste. A garantire è la Determina del 2015 del Settore agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca della Regione che esclude, non solo le nuove concessioni di piscicoltura e mitilicoltura e l’ampliamento di quelle esistenti, nonché il subentro in quelle precedentemente gestite da società fallite o comunque non utilizzate, ma si intima anche la delocalizzazione degli impianti esistenti. Quindi, non si arretra di un passo rispetto al passato. Al più ci obbliga ad un passo ulteriore, alla luce della valutazione della Regione e dell`Arpa. È per questo che da oggi lancio una sfida: ripensiamo al nostro Golfo. Da oggi e nelle prossime settimane intendo confrontarmi con amministratori, esperti del settore, operatori, per avviare un cantiere sulle prospettive delle nostre acque.
Un impegno inderogabile, che intendo onorare sin da subito con il mio omologo Gerardo Stefanelli di Minturno e con la costituzione di un comitato sud pontino NO TRIVELLE per il quale mi impegnerò in occasione del Referendum del 17 aprile. La sfida ambientale va concepita globalmente. Non esistono isole felici. Non esistono sfide impossibili. Esistono la passione e l`impegno per il territorio.
Ernesto Schiano