Il nome del nuovo Papa sembra ormai certo e ci sono davvero pochi dubbi sul fatto che sarà subito fumata bianca.
Ormai ne sono tutti sicuri: il il Cardinale Pietro Parolin dovrebbe essere il 267° Papa della Chiesa cattolica. Il suo nome da Pontefice? Si punta su Pietro II, un segno potente di continuità con le origini. Ma chiaramente sono solo scenari, anche in virtù di quanto emerso in queste ore, in cui i cardinali si sono preparati al Conclave, con la messa pre eligendo.

Già Segretario di Stato vaticano, Parolin rappresenta una figura di sintesi tra esperienza diplomatica e profondità spirituale. La sua elezione arriverebbe in un momento in cui la Chiesa è chiamata a navigare tra unità interna, spinte riformatrici e relazioni complesse con i grandi attori geopolitici. Stamattina, nell’omelia, il cardinale Re era stato quasi profetico rispetto a un accordo rapido nel Conclave.
L’omelia del cardinale Re, poi il Conclave si è riunito
“L’amore è la sola forza capace di cambiare il mondo” – ha detto – “E Gesù ci ha dato l’esempio di questo amore all’inizio dell’ultima cena con un gesto sorprendente: si è abbassato al servizio degli altri, si è abbassato a lavare i piedi agli Apostoli”. Poi ancora: “Ogni Papa continua a incarnare Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa”.

Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, ha anche ricordato che “l’elezione di un nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, l’elezione di un nuovo Papa è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna”. Dopo la sua omelia e il rito eucaristico, per i cardinali è arrivato il momento di riunirsi nel Conclave, in una Città del Vaticano e una Roma blindatissimi.
L’attesa e la sicurezza: Roma sotto vigilanza
Il clima nella Capitale era teso ma fiducioso. Fin dalle prime ore della mattina, oltre 4.000 agenti hanno presidiato l’area attorno a Piazza San Pietro, chiusa a traffico e pedoni. La Porta Santa era rimasta sbarrata, simbolicamente, fino alla proclamazione del nuovo Pontefice. Mentre nella Stanza delle Lacrime il nuovo Papa dovrebbe indossare l’abito bianco, fuori, migliaia di fedeli trattenevano il fiato.

Insomma, massima sicurezza per la città che è pronta ad accogliere il nuovo Pontefice, ma anche attesa per quell’Habemus Papam pronunciato alla fumata bianca. Nella giornata di oggi, sette maggio, è previsto un solo voto, che arriva in serata. Tutti si aspettano la figura sorridente di Parolin pronta a salutare una folla commossa, prima di pronunciare la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Con l’elezione del nuovo Pontefice, la Chiesa ritorna alle origini per rilanciare il messaggio evangelico nel cuore del XXI secolo, segnato da sfide globali, tensioni religiose e l’urgenza di una testimonianza credibile. Nei giorni scorsi, le congregazioni generali avevano delineato un’agenda chiara: lotta agli abusi, vicinanza ai poveri, dialogo interreligioso e riforma della curia. Soprattutto ci si attende continuità con Papa Francesco.