“Gaeta… in versi”, una testimonianza d’amore per Gaeta

gaeta_in_versiSono una “testimonianza d’amore per Gaeta” le quaranta poesie scritte da Maria D’Agnese Magliocca e recentemente date alle stampe dal nipote Nicola Tarallo. Una sequenza di bozzetti che “raccontano” in versi l’ampio arco di tempo che va dal 1959 al 2011.

Si tratta di una piccola parte della vasta produzione della Maestra Maria (come la chiamano ancora i tanti alunni che hanno avuto la fortuna di averla quale educatrice einsegnante di Scuola e di vita), un omaggio che il curatore ha voluto farle, riportando fedelmente anche le “precise e istruttrive note” che spesso accompagnano le liriche.

“Ho selezionato -spiega nella Prefazione Nicola Tarallo- le poesie che parlano di Gaeta, di come è, di come era, di come è rimasta nei ricordi della nonna”.

Intitolata “Gaeta…in versi”, infatti, la raccolta poetica ci accompagna lungo i ricordi dell’autrice, mostrandoci luoghi della sua fanciullezza (è nata il 18 luglio 1918) come Palazzo Gioia, “dove albergò l’Esule illustre”, Palazzo San Giacomo “unica fucina un tempo di ogni giovane mente”, la Cappellina di Conca e la processione di Maria Bambina, la collina di Cuostolo quando era ancora “verdeggiante di mandorli e ulivi”.

E poi Montesecco, Monte Orlando, le tradizionali feste religiose della Madonna di Porto Salvo e dei Santi Cosma e Damiano…

I versi descrivono anche angoli meno noti, usanze scomparse, ricorrenze che non si festeggiano più nello stesso modo. Una sorta di guida in una Gaeta tra passato e presente, che continua a mostrarsi bella e piena di fascino nonostante i problemi che non mancano.

Splendide vedute della rada, particolari che solo un’anima sensibile coglie, esclamazioni di riconoscente lode al Creatore, ricordi personali e nobili sentimenti: un unicum che commuove e stimola il senso di appartenenza ad una comunità che condivide un ricco patrimonio di bellezza, storia, possibilità, sogni. Certo non mancano le riflessioni sui momenti tristi e sugli eventi meno lieti, ma il linguaggio poetico stimola soprattutto la speranza, con quella certezza che tutto può volgere al bene e la fiducia incondizionata dettata dalla fede in Dio.

Non a caso, del resto, l’8 marzo 2004 Maria D’Agnese Magliocca ha ricevuto il Premio Internazionale “La Mimosa/ Anna Dolci Celletti” proprio per “aver dedicato la propria esistenza all’educazione e all’istruzione di intere generazioni e per aver contribuito a conservare la memoria e l’identità culturale della propria città”.

Con studi, saggi, articoli, ricerche (portate avanti sia da sola che con il marito Nicola Magliocca, appassionato di tradizioni e del dialetto locale) Maria ha sempre omaggiato Gaeta come solo chi la ama davvero può fare! In questi anni, in particolare, sta dedicando più tempo alla poesia, “compagna discreta delle lunghe giornate solitarie”.