L’adozione è un percorso dalle mille sfaccettature

Di Alessia Maria Di Biase

Non tutti la scelgono come via principale, si può arrivare a questo obiettivo anche attraverso altre strade, come racconta questa mamma, che ha costruito, prima con l’affido e poi con l’adozione, la sua super-famiglia allargata.

Sono Angela e sono madre affidataria dal 2005 e adottiva dal luglio 2015.

Ho adottato (adoz. in casi particolari ex art. 44) dopo 10 anni di affido familiare mio figlio maggiore che era di nazionalità nigeriana. Adesso ho in affido il suo fratellino che ha 7 anni e anche la loro mamma che versa in una situazione di disagio socio-economico.

Praticamente la mamma dei miei figli è diventata lei stessa la terza figlia e chiama me “mamma” e il mio compagno “papà” , perché lei ci ha spiegato che nel suo paese d’origine, la Nigeria, quando delle persone si comportano come facciamo noi,con i suoi figli e con lei, diventano delle “mamme” e dei “papà”.

La gestione economica della nostra famiglia allargata è molto pesante e non riceviamo alcun tipo di sostegno.

Ormai sono tre anni che la nostra famiglia allargata è nata e combatte giorno per giorno contro il pregiudizio razziale e contro la burocrazia, ma non solo.”

Angela ha voluto portare la sua testimonianza, per dimostrare che nonostante tutti i sacrifici che bisogna affrontare, i pregiudizi da superare, le difficoltà da sopportare, l’adozione resta comunque qualcosa di meraviglioso, ma soprattutto ha dimostrato come si possa vivere il desiderio della maternità in senso lato, cioè come atto di solidarietà  completo, svincolato da quel senso di appartenzenza che spesso accompagna i genitori adottivi.

Nell’affido è ancor più evidente che , il figlio che si prende in carico insieme con la sua famiglia, non ci appartiene, lo si accompagna per un determinato tempo della sua vita nella speranza e con l’intento di redergli quel percorso più semplice, pronti a lasciarlo libero di ritornare alle sue origini.

In questo caso, il dispiacere umano, che giustamente una coppia vive al momento del distacco, è superato dalla ricompensa di aver restituito a quel figlio la propria identità.

L’affido in particolare ha stravolto la mia vita.

E’ una grande gioia quando qualcuno privatamente mi contatta comunicandomi che grazie alle mie informazioni e/o aiuto, un altro minore ha trovato la strada di casa.

Viviamo alti e bassi, ma nonostante questo continuo a pensare che l’affido familiare e l’adozione sono belli e sempre solidali.”