Le dichiarazioni di Cusani sulla presunta diffamazione

armando cusani«Mezzo milione di euro – commenta Cusani – per aver difeso il lavoro e l’economia del mio territorio. Tanto aveva chiesto l’ex ministro Stefania Prestigiacomo con un ricorso presso il Tribunale Civile di Roma, ritenendo lesive della sua immagine le dichiarazioni che ho reso  in occasione di una sua visita a Sabaudia: al centro di questa querelle la navigabilità, negata dall’Ente Parco e difeso dalla stessa Prestigiacomo, delle acque del lago di Paola, e legate ai progetti dell’allora ministro per l’ambiente sul futuro del Parco Nazionale del Circeo.

In quell’occasione infatti – prosegue il Presidente della Provincia di Latina – non ebbi a ledere la reputazione né l’onore di alcuno, bensì ad esercitare solo un legittimo diritto alla libertà di pensiero e del diritto di critica politica del quale è diretta derivazione. Non ho infatti rivolto alcun attacco personale con fini  denigratori, ma al contrario ha voluto sollevare una problematica politica di tutto rilevo: quella di una più equilibrata amministrazione della vita locale di Sabaudia sensibile tanto agli interessi ambientali e di preservazione dei luoghi, quanto gli interessi economico produttivi, interessi collettivi su cui si fonda lo sviluppo sociale della comunità di Sabaudia. Tesi queste ultime, sostenute  in diverse occasioni pubbliche e presso lo stesso Ministro che per comune militanza auspicavo prestasse maggiore attenzione, al fine precipuo di provare a trovare insieme un punto di incontro e sollecitare riflessioni, considerazioni, stimolando un approccio al tema, non solo ed unicamente in termini  ambientali,  laddove v’è a rischio il sostentamento di tante famiglie.
Troppo facile spendersi per la tutela del patrimonio ambientale, di certo patrimonio di tutti soprattutto della Provincia pontina, ma una risorsa come questa deve pur essere compatibile con la vita anche economica delle famiglie del territorio.
Una questione risalente al 2009, il cui esito ampiamente positivo mi rasserena, ma d’altro canto, rattrista per non essere riuscito a trasmettere – per quanto mi sia instancabilmente impegnato – a livello parlamentare una questione che a conti fatti è costata a Sabaudia più di 2000 posti di lavoro e spazzato via l’indotto nautico  insediato da anni. Una vittoria che lascia per questo l’amaro in bocca, che consolida la convinzione che non è l’amministratore locale, per quanto coriaceo e battagliero, a poter risolvere un problema che invece necessita dell’impegno di tutti, soprattutto, del livello parlamentare e del suo potere di regolamentazione. Sabaudia ha oggi, più di allora, – termina Cusani – il problema di affrontare la mancanza di prospettive economiche su cui fondare una ripresa del comparto e della economia locale, stretta nella morsa della crisi ancora più marcata se l’ambiente da risorsa, si trasforma in un ineluttabile limite!»