Mola di Gaeta e Maria Cristina di Savoia, la madre dell’ultimo Re Borbone

Lo scorso 25 gennaio 2014 a Napoli, è stata svolta la celebrazione per la beatificazione di Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie e madre dell’ultimo Re Francesco II di Borbone.

20140717-185345.jpgLa celebrazione ha avuto luogo straordinariamente fuori San Pietro, alla presenza di ben tre Cardinali presso la Basilica di Santa Chiara a Napoli, dove riposa la Beata e tutti i Re di Borbone.

La storia di questa straordinaria principessa, morta a soli 24 anni dopo aver dato alla luce il piccolo Francesco, è stata sempre accompagnata da un velo di beatitudine essendo lei vissuta seconda le più rigide e ferree regole cristiane ed essendo lei stessa votata a vita pia e santa. Alla stessa sua morte il popolo la ribattezzò “Reginella Santa” , lo testimonia anche la dichiarazione del suo padre spirituale Don Gianbattista Terzi che scrisse di lei, alla sua dipartita “Se ora si canonizzassero i santi come una volta a voce di popolo questa si venererebbe già sugli altari”.
Ed è proprio padre Terzi, olivetano, al centro di questo racconto. Quest’uomo di chiesa al quale dobbiamo l’educazione cattolica della Regina, al quale dobbiamo far riferimento se parliamo oggi della Regina Maria Cristina in termini di Beata, al quale Ella stessa si rivolgeva per qualsiasi consiglio e confidenza, è proprio grazie a lui se Maria Cristina decise di non perseguire nel suo proposito di farsi suora e scelse di sposare Re Ferdinando II delle Due Sicilie. Ricordiamo infatti che presentandola agli emissari del Re ebbe a dire: “ed io penso che non sia questo ciò che Iddio vuole da lei ma credo piuttosto che piaccia al Signore ch’ella accetti il partito da lui stesso disposto e che consoli il re Ferdinando li con una risposta affermativa”.

Ebbene padre Terzi, che fu a tal punto significativo nella biografia della Beata Cristina, fu conosciuto dalla Regina Maria Teresa, moglie di Re Vittorio Emanuele I di Savoia, padre di Maria Cristina, a Mola di Gaeta. Padre Terzi era infatti un semplice padre olivetano, parroco a Castellone, ma impressionò a tal punto la Regina da essere preso subito come padre spirituale della famiglia reale. Così lo si ricorda nella biografia di Re Vittorio Emanuele I: “D.Giambattista Terzi della congregazione olivetana che chiamato precettore in belle lettere e ne principi delle scienze alle reali principesse mentre il profugo Re Vittorio Emmanuele I, dimorava in Gaeta, avea seguito in Sardegna ed in Torino la famiglia Sabauda della quale più tardi divenne il direttore spirituale e l’amico”.

Al tempo delle invasioni napoleoniche, Re Vittorio Emanuele I fu ospite a Gaeta nel palazzo del Duca Tosti, prima di continuare il suo esilio a Cagliari, e poi essere restaurato come Re legittimo a Torino. Alla Reggia la piccola Cristina cresceva secondo i rigidi dettami di padre Terzi, tanto che si scrisse “Le principesse e soprattutto Maria Cristina, crescevano a corte come se fossero in un ambiente oratoriano, guidate dalla regina e dal padre confessore l’olivetano Giovan Battista Terzi.”

Padre Terzi quindi, da padre spirituale a Gaeta, venne a divenire il padre spirituale della famiglia Reale a Cagliari, poi a Torino per poi seguire la Beata Cristina a Napoli quando divenne Regina.
Questa estrema fedeltà alla Regina, che aveva seguito sin da bambina e questo potere anche persuasivo che aveva verso di lei, fecero di lui anche un uomo di potere. Non abusò mai di tale posizione, fu sempre uomo estremamente attaccato alla religione tanto da accompagnare la vita di Maria Cristina sino alla beatitudine.

Daniele E. Iadicicco