Continuano anche a febbraio 2025 i problemi con i pagamenti della NASpI: molti disoccupati affronteranno la sospensione dell’indennità.
Dopo i ritardi e le riduzioni impreviste che hanno indispettito tanti percettori della NASpI a gennaio, anche si prevedono problemi anche per il mese di febbraio la cui natura potrebbe rivelarsi abbastanza preoccupante. Capita spesso che a inizio anno l’INPS abbia difficoltà a corrispondere per tempo l’indennità prevista ai percettori della nuova assicurazione sociale per l’impiego…

E così, anche il pagamento della NASpI relativo al mese di gennaio 2025 è stato ritardato. Il problema principale, in quel caso, era dato dalla chiusura della contabilità pubblica fino al 10 gennaio. Di conseguenza, i pagamenti sono cominciati solo il 13 gennaio 2025. E molti percettori, per via dei conguagli, hanno avuto meno di quanto si sarebbero aspettati.
Il 2025, anno in cui sono state introdotte varie limitazioni alla percezione dell’indennità, si rivelerà un periodo difficile per i disoccupati che aspettano la NASpI anche a febbraio. L’INPS ha infatti già annunciato che molti pagamenti previsti per il secondo mese dell’anno sono stati sospesi. E perché?
NASpI: a febbraio molti percettori non otterranno il pagamento previsto
A poter perdere l’assegno sono i percettori che non riusciranno a comunicare il loro reddito presunto entro il 31 gennaio. Tale particolare obbligo riguarda principalmente i titolari di partita IVA e coloro che hanno una posizione aperta in Gestione Separata. Anche se il reddito presunto è pari a zero, spiega l’INPS, è comunque necessario inviare la comunicazione tramite il modello NASpI-COM.

E potrebbero dunque essere molti i percettori colpiti da questa sospensione. Per non rischiare, conviene perciò mettersi subito in moto per rispettare la scadenza. Per riattivare i pagamenti, è infatti sufficiente inviare il modulo con il reddito presunto entro la fine di gennaio. Ovviamente, la mensilità di febbraio è sempre relativa a gennaio… Gli accrediti riprenderanno non appena il percettore avrà provveduto a far sapere all’INPS il reddito presunto per il 2025.
La NASpI, l’indennità di disoccupazione che lo Stato riconosce a chi ha perso il lavoro involontariamente e può vantare almeno tredici settimane di contribuzione presso l’ultimo datore di lavoro, si ottiene inviando opportuna domanda all’INPS.
Si tratta di una misura volta a garantire che ai disoccupati un’entrata minima dopo il licenziamento. Ma è importante che tutti percettori di NASpI che potrebbero avere altre fonti di reddito, magari attraverso il lavoro autonomo, comunichino correttamente la loro situazione finanziaria. In questa maniera, l’INPS può adeguare i pagamenti in base alle informazioni ricevute dal percettore.