Ostreoptis Ovata, trovata alga tropicale a Sperlonga. Ecco come difendersi

Il Comune di Sperlonga tramite i propri canali social ha diffuso la seguente nota:
 
ECCO COME DIFENDERSI
Monitoraggio continuo dell’Arpa, il Sindaco informa sulle misure cautelative
Dai risultati dei prelievi di routine effettuati lo scorso 16 agosto dall’Arpa Lazio in località Bazzano, è risultata la fioritura dell’alga potenzialmente tossica Ostreopsis ovata, con concentrazione di 88.000 cell/L, oltre il limite di sicurezza stabilito entro i 10.000 cell/L.
“Il fenomeno – è scritto nella nota – continuerà ad essere monitorato dall’Agenzia nelle forme previste per seguirne l’andamento e dandone tempestiva trasmissione al fine di adottare i necessari provvedimenti a tutela e salvaguardia della salute pubblica”.
 
Non sono stati registrate al momento reazioni sulla salute dei bagnanti, che secondo le fonti Arpa potrebbero riguardare dermatiti e difficoltà respiratorie qualora l’organismo venisse inalato in quantità.
Si sconsiglia dunque di avvicinarsi al mare in presenza di vento o di mare mosso.
A tal proposito, considerata la diffusione ormai conclamata nel Mediterraneo della Ostreopsis ovata, vogliamo informarvi sulle sue caratteristiche (fonte: siti Arpa regionali).
L’Ostreopsis ovata è un’alga tipica delle acque calde tropicali che negli ultimi decenni si è diffusa anche nel Mar Mediterraneo, favorita da temperature dell’acqua superiori ai 25°.
È già presente in Puglia, Marche, Veneto, Liguria, Toscana, Sicilia e Lazio. In provincia di Latina non è nuova.
Se ne registra infatti la presenza dal 1999.
Pur non essendo letale ha provocato malesseri di carattere respiratorio nei casi di inalazione nelle regioni indicate, a partire dal 1998.
In Italia, nonostante la diffusa presenza della microalga nella costa, gli effetti osservati sulla salute umana sono limitati.
Tra i siti dove sono avvenuti i fenomeni di intossicazione umana per aerosol attribuiti ad Ostreopsis ovata in fioritura, il caso più evidente si è verificato nell’estate del 2005 a Genova.
L’insorgenza dei sintomi segnalati, nel caso di Genova, è stata associata all’inalazione di aerosol marino contenente frammenti di cellule di Ostreopsis ovata e/o di tossine; al momento, tuttavia, non è stato possibile stabilire una chiara relazione causa-effetto.
Ad oggi, in Italia, non sono ancora stati osservati effetti sulla salute dovuti all’ingestione di prodotti ittici contaminati dalle tossine prodotte da Ostreopsis ovata, né vi sono evidenze di patologie sistemiche associate all’ingestione involontaria di acque interessate dalla presenza di microalghe tossiche marine.
Secondo l’Arpa Lazio, che ha già effettuato nuovi prelievi al fine di monitorarne lo sviluppo, l’alga sarebbe in questo momento in fase di fioritura.
Quando si verifica una fioritura di Ostreopsis ovata è possibile notare in superficie alghe di colorazione anomala e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni.
Alcuni organismi marini, come stelle di mare e ricci potrebbero mostrare segnali di sofferenza.
Sott’acqua l’alga può manifestarsi come una pellicola bruna che avvolge gli scogli o i sassi.
Come previsto dall’Allegato 5 al Decreto regionale sul “Monitoraggio per la sorveglianza delle alghe potenzialmente tossiche” il Sindaco di Sperlonga invita al rispetto delle seguenti misure cautelative:
  • evitare la frequentazione dei tratti di arenile interessati in caso di venti forti provenienti dal mare che possono favorire la formazione ed il trasporto di aerosol marino.
  • non raccogliere e consumare molluschi se prelevati in corrispondenza dell’area di balneazione oggetto della fioritura ed acquistare sempre molluschi di provenienza controllata.
  • allontanarsi immediatamente dalla spiaggia in presenza di sintomi ricollegabili all’alga tossica (eritemi, congiuntiviti, rinorrea, tosse, etc.). Vanno protetti in particolare i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie dell’apparato respiratorio ad esempio gli asmatici, gli allergici, ecc.
  • I sintomi sono solitamente transitori, regrediscono spontaneamente nel giro di poche ore; se persistono o si aggravano è opportuno consultare il proprio medico curante e recarsi al pronto soccorso solo nei casi di effettivo bisogno. Pubblichiamo in altro post l’opuscolo informativo realizzato per la popolazione.