Pensioni, se fai parte di questa categoria l’Inps dovrà restituirti un mucchio di soldi

Buone notizie per migliaia di pensionati: coloro che fanno parte di una certa categoria potrebbero presto ricevere ingenti rimborsi da parte dell’Inps.

Finalmente buone notizie sul fronte delle pensioni: ora l’Inps dovrà restituire un bel po’ di soldi. I rimborsi, in alcuni casi, saranno copiosi ma non riguarderanno proprio tutti: si rivolgeranno solo ad una specifica categoria di pensionati. Brutta batosta per le casse dello Stato ma alcune decisioni sono state ritenute incostituzionali.

uomo anziano di profilo che sorride in mezzo ad un prato
Pensioni, se fai parte di questa categoria l’Inps dovrà restituirti un mucchio di soldi/Gazzettinodelgolfo.it

Le casse dello Stato da parecchi anni non se la passano bene e, per questo, negli ultimi anni le pensioni sono state parecchio penalizzate. Soprattutto gli assegni più bassi che, nonostante tutte le rivalutazioni, sono ancora molto distanti dai famosi 1000 euro di cui vari partiti parlano da anni.

Quest’anno poi la rivalutazione che non è salita sopra allo 0,8% ha rappresentato un vero e proprio colpo al cuore. Ma prima che la Primavera abbia inizio, molti potrebbero essere inondati da soldi: a quanto pare sarebbero state fatte scelte incostituzionali e l’Inps potrebbe dover restituire milioni di euro.

Pensioni, arrivano i rimborsi: ecco per chi

Ottime notizie per una specifica categoria di pensionati i quali, prima di quanto credono, potrebbero ricevere un mucchio di soldi dall’Inps. Vediamo chi sono i fortunati e il motivo di questi rimborsi. Se sei andato in pensione con una delle pensioni a Quote – Quota 100, Quota 102, Quota 103 – oppure con Ape sociale, presto potresti ricevere indietro un bel po’ di soldi da parte dell’Inps. Dopo un’ordinanza della Sezione Lavoro del Tribunale di Ravenna, la questione è finita ora davanti ai giudici della Corte Costituzionale e siamo tutti in attesa di una sentenza da parte degli “ermellini”.

donna con i capelli bianchi, seduta che sorride
Pensioni, arrivano i rimborsi: ecco per chi/Gazzettinodelgolfo.it

Come tutti ben sappiamo, di norma, reddito da pensione e reddito da lavoro sono cumulabili. In pratica chi va in pensione a 67 anni e con almeno 20 anni di contributi, se poi vuole può anche tornare a lavorare sia come dipendente sia come libero professionista. Anche chi opta per la pensione anticipata ordinaria o per Quota 41 può fare tale scelta.

Scelta che, invece, è sempre stata preclusa a tutti coloro che sono andati prima in pensione sfruttando Ape sociale o una delle pensioni a Quote. Costoro – fino al compimento dei 67 anni – potevano solo svolgere attività autonoma in forma occasionale e solo fino ad un massimo di 5000 euro lordi all’anno.

Chi veniva scoperto a lavorare – magari per la necessità di arrotondare un assegno previdenziale troppo basso – si vedeva sospendere immediatamente la pensione e doveva restituire gli importi di un intero anno anche solo per un giorno di lavoro. Il Tribunale di Ravenna ha sollevato dubbi circa la legittimità costituzionale di tale comportamento da parte dell’Inps e ora il caso è arrivato alla Corte Costituzionale.

Se i giudici riterranno incostituzionale questo divieto di poter lavorare in base alla misura di pensione anticipata scelta, allora l’Inps dovrà restituire un mucchio di soldi a tutti coloro ai quali li aveva chiesti indietro. Naturalmente prima di cantare vittoria occorre attendere la sentenza definitiva.

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