Quali tasse si pagano sulla pensione? C’è confusione, facciamo chiarezza

Anche sulla pensione si pagano le tasse: l’assegno previdenziale è considerato un reddito, simile allo stipendio di un lavoratore.

Il reddito, in Italia, è tassato è principalmente regolato dall’IRPEF, acronimo che sta appunto per imposta sul reddito delle persone fisiche. Di conseguenza, anche i pensionati devono avere a che fare con questo onere fiscale: un’imposta progressiva, con aliquote che aumentano con l’aumentare del reddito.

Un pensionato per strada
Quali tasse si pagano sulla pensione? C’è confusione, facciamo chiarezza – gazzettinodelgolfo.it

Inoltre, la pensione è sottoposta anche ad altre tasse. Perché? In linea di principio, tassare le pensioni garantisce parità di trattamento fiscale tra i diversi tipi di reddito. Allo Stato importa relativamente poco l’origine del reddito. Quindi, l’imposizione fiscale è ordinata tanto per i redditi da lavoro quanto per quelli da capitale o da pensione. In un Paese come il nostro, poi, i pensionati rappresentano una larga fetta della popolazione. Per questo sarebbe impossibile esentare i pensionati dalla tassazione.

Tasse sulla pensione: tutti gli importi e le detrazioni

Abbiamo già accennato all’IRPEF, la principale imposta dovuta dai pensionati. Bisogna però capire come variano le aliquote in base al reddito annuo. Qualche pensionato non la paga… Fino a 15.000 di reddito, infatti, non è prevista alcuna tassa, dato che si rientra nella cosiddetta “no tax area“.

Da 15.001 a 28.000 euro l’aliquota è del 23%. Poi, da 28.001 a 55.000 euro la percentuale dell’imposta sale al 38%. Da 55.001 euro a 75.000, è del 41%. Quando il reddito è oltre i 75.000 euro annui, l’imposta è pari al 43%. In futuro, tali scaglioni potrebbero mutare: il Governo punta alla riduzione strutturale a tre aliquote di base.

Un anziano guarda un tablet
Tasse sulla pensione: tutti gli importi e le detrazioni – gazzettinodelgolfo.it

L’IRPEF, come abbiamo visto, è la principale voce che compone la tassazione sulla pensione lorda. Ma non è l’unica, purtroppo. I pensionati devono infatti affrontare anche le addizionali regionali e comunali, che variano a seconda del luogo di residenza. Tali addizionali vengono trattenute direttamente dall’INPS dall’assegno pensionistico in due momenti diversi.

L’addizionale regionale IRPEF viene trattenuta a saldo l’anno successivo a quello di riferimento. E viene anche suddivisa in undici rate mensili. L’addizionale comunale è trattenuta sia in acconto nell’anno di riferimento (e suddivisa in nove rate) che a saldo nell’anno successivo.

Esistono delle detrazioni che possono ridurre l’importo dell’IRPEF dovuta. Le detrazioni per redditi da pensione partono da 1.995 euro per i redditi più bassi (8.500 euro) e diminuiscono al crescere del reddito fino ad annullarsi alla soglia di 50.000 euro di reddito annuo. Dal marzo 2022, molte detrazioni sono state accorpate nell’assegno unico familiare, che spetta a tutti i nuclei indipendentemente dalla condizione lavorativa.

Attenzione poi a cosa succede a fine anno: l’INPS, spesso, può effettuare un ricalcolo delle ritenute erariali relative all’anno in corso. Nel caso in cui le trattenute siano state inferiori a quanto dovuto, l’istituto può trattenere la differenza in più rate.

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