Sinistra Ecologia e Libertà, ampiamente partecipata l’iniziativa dal titolo “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”

E’ stata ampiamente partecipata l’iniziativa organizzata dalla nostra Federazione a Latina dal titolo: “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”.
Si è discusso di Jobs Act, dell’attacco ai diritti dei lavoratori, della crisi che investe il paese e la provincia.
Ha coordinato i lavori Giuseppe D’Acunto, responsabile Lavoro della Federazione, che nell’apertura dei lavori ha rimarcato l’attacco che da anni stanno subendo i lavoratori sempre più precarizzati e privi di garanzie.
Beniamino Gallinaro, coordinatore provinciale di SEL, ha evidenziato che l’iniziativa si inserisce in un percorso che porterà alla conferenza di programma provinciale prevista a gennaio.
Ha sottolineato la necessità di ridefinire uno spazio di sinistra anche in provincia e di lavorare ad una nuova soggettività che parta dal lavoro e nasca nei conflitti che agitano la società.
Tratteggia quindi la crisi economica e sociale che attraversa la provincia rimarcando l’inadeguatezza delle proposte fin qui messe in campo.
Angelo Delogu, esperto in Diritto del Lavoro, ha ripercorso il dibattito sulla riforma dell’art. 18, rilevando il continuo attacco alle garanzie dei lavoratori, osservando, oltremodo, che la legge delega molto dice su aspetti secondari e poco sugli aspetti sostanziali della difesa dei lavoratori. Evidenzia, inoltre, che il contratto a tutele crescenti già esiste ed è l’apprendistato e che questa riforma probabilmente non eliminerà nessuno dei 46 tipi di contratti a tempo determinato che attualmente esistono.
Anselmo Briganti, Segretario Generale della CGIL Latina, Ha rimarcato la necessità di partecipare tutti allo sciopero generale del 12 dicembre e che forse già al tempo della riforma Fornero il Sindacato avrebbe dovuto avere un atteggiamento maggiormente conflittuale. Ha tratteggiato poi la crisi che attraversa la nostra provincia in cui vi sono 7 milioni di ore di cassa integrazione l’anno, in cui gli edili da 11mila che erano sono diminuiti a 5600. Evidenzia la necessità di uno sviluppo diverso e a tale proposito rilancia le proposte di incubatore di impresa e di industria del mare .
Pier Paolo Pontecorvo, vicepresidente di Unindustria Latina, rimarca come nella provincia manchi una idea generale di sviluppo e come vi siano troppi ostacoli burocrati a che le imprese locali possano decollare. Cita come esempio di collaborazione positiva con il Sindacato il caso della BSP che ha riassorbito i lavoratori della ex Tetrapack, andata via nel 2006 ed è oggi un’azienda che produce farmaci oncologici che esporta per la gran parte all’estero.
Tiziano Maronna, segretario della FIOM di Latina, sottolinea la necessità di superare la frammentazione a sinistra e di come sia necessario lavorare alla risoluzione della crisi della rappresentanza. Propone, inoltre, che la questione dell’Intermodale di Latina sia assunta come una delle occasioni di decollo di questa provincia.
Dario D’Arcangelis, segretario confederale della CGIL, osserva che non sono stati i lavoratori a scatenare la crisi anzi ne sono le vittime principali. E’ stato il primato della finanza rispetto alla produzione il motore principale della drammatica crisi che stiamo vivendo.
Eugenio Siragusa, segretario FLAI della CGIL, rileva anche lui la necessità di superare la frammentazione della sinistra e osserva come la proposta di voucher contenuta nella delega è pericolosa, 8000 lavoratori agricoli rischierebbero di rimanere senza pensione e senza diritti rispetto alle malattie.
Claudio Cappelli, RSU della Biosint, osserva che oggi la democrazia è visto come un lusso e che pur essendo iscritto al PD non vuole morire democristiano.
Gianpaolo Milizia, segretario provinciale del PdCI, sottolinea la necessità di una risposta di sinistra alla crisi e che si ragioni in una logica di superamento della frammentazione.
Vittorio Marzullo, consigliere comunale di Terracina, evidenzia come per superare la crisi ci sia la necessità di investimenti pubblici e di puntare sull’innovazione. Espone quindi i problemi di agibilità democratica che vive nella sua veste di consigliere comunale.
Conclude Giancarlo Torricelli, coordinatore Regionale di SEL, che evidenzia che mentre il paese affonda nel disastro macroeconomico (dalla disoccupazione alla povertà, dalla mancanza di politiche industriali alla crescita del lavoro povero e precario), il premier Renzi prosegue sulla strada che porta alla cancellazione dei diritti dei lavoratori ed alla messa in soffitta di un sindacalismo autonomo. Infatti Renzi ha evitato in ogni modo un confronto con i sindacati sulle scelte da compiere in materia di lavoro e di interventi per l’occupazione e lo sviluppo e nello stesso tempo ha fatto una chiara scelta di campo schierandosi con la Confindustria in materia di mercato del lavoro.
Ha riscontrato come oggi sia necessario ricostruire lo spazio politico per una sinistra che non sia identitaria e che si ponga il problema dell’efficacia dell’azione politica e che SEL con la conferenza nazionale di programma prova a mettersi in discussione per andare oltre se stessa, ripensando la stessa forma partito.
Rilancia la proposta di reddito di cittadinanza e sottolinea l’importanza dello sciopero generale del 12 dicembre perché una nuova soggettività politica si costruisce all’interno del conflitto sociale.