Tattica-mente post partita Milan-Udinese

20131020-103506.jpgA cura di Angelo Capotosto

Milan-Udinese 1-0 (22′ Birsa)
Tattica: Il Milan interrompe il suo periodo negativo nonostante l’ultima settimana lasciasse presagire tutt’altro che una serata facile. Dopo le sconfitte nelle amichevoli contro il Caen (seconda divisione francese) e addirittura contro la primavera allenata da Inzaghi, la squadra rossonera ha un sussulto d’orgoglio cogliendo tre punti fondamentali per riportarsi nella parte sinistra della classifica televisiva, quella che conta. La squadra rossonera era priva di Balotelli, Bonera, Mexes, Abbiati, De sciglio e Dejong senza contare i lungodegenti Pazzini ed El Shaarawy, e alla luce degli assenti i 3 punti odierni potrebbero acquisire ancora più peso specifico nel corso della stagione.
A dire la verità l’Udinese vista stasera è parente lontana della squadra che da anni risulta essere la mina vagante del campionato. Molle, deconcentrata e senza mordente ha lasciato che il Milan prendesse subito in mano le redini della partita, e fin qui nulla di strano dato che si giocava a San Siro, ma il problema è stato che non ha saputo distendersi in contropiede con le proverbiali ripartenze mortifere tanto care al suo allenatore.
Il Milan ha cercato subito di aggredire l’avversario e grazie ad un Poli migliore in campo e a qualche lampo di Robinho e Birsa è riuscita ad avere la meglio della squadra friulana. Gabriel, terzo portiere brasiliano che sostituiva Abbiati, si è dimostrato all’altezza della situazione insieme ad un rispolverato Silvestre che ha sfoderato una prestazione attenta e puntuale come non gli capitavi dai tempi di Catania.
Ad impreziosire la serata c’è stata la perla di Birsa che con un sinistro al fulmicotone, come direbbero i cronisti retrò, regala ad Allegri una altro gol da 3 punti.
Capitolo Udinese. Con questi ritmi blandi il 3-6-1 di Guidolin risulta essere solamente un modulo difensivo che, soprattutto in trasferta, sta regalando ben poche soddisfazioni alla squadra cara al Presidente Pozzo. L’unico tiro in porta che si ricordi è stato su una punizione di Di Natale che però riesce solo far scrosciare i primi applausi convinti di San Siro all’indirizzo del giovane portiere brasiliano.
Mente: Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, la partita di stasera ha confermato che il Milan è dalla parte di Allegri. Anche contro l’Udinese la squadra assemblata da Adriano Galliani ha mostrato tutti suoi limiti, con la differenza rispetto ad altri momenti, che ognuno ha giocato al massimo delle sue capacità tecnico-tattiche e soprattutto fisiche. Un elogio particolare va a Ricardo Kakà che torna a San Siro dopo 4 anni di assenza e nei 20 minuti finali lascia intravedere sprazzi di quel campione di cui tutto il calcio italiano sentiva la mancanza.
L’Udinese è stata troppo brutta per essere vera. Guidolin qualche settimana fa si era lamentato dell’approccio mentale dei suoi ragazzi che a differenza degli anni scorsi non giocano più con quell’agonismo che ha permesso loro di centrare per parecchie stagioni la Champions League. Ciò sui cui il mister friulano dovrà lavorare è proprio la mancanza di concentrazione di molti dei suoi giocatori titolari che sembrano non avere quel piglio e quella precisione di esecuzione necessari per racimolare punti soprattutto in trasferta.