Scopri se tablet, smartphone e computer sono soggetti al canone televisivo. Una guida pratica e chiara per capire la normativa italiana Ecco i dettagli
Ti sei mai chiesto se il tuo smartphone o il tablet che usi ogni giorno potrebbero costarti il canone televisivo? La normativa italiana in materia è piena di sfumature che possono generare confusione. Se anche tu, come Marta, hai cercato di capire quando e perché è dovuto il canone RAI, allora questo articolo fa al caso tuo.

Quando ho deciso di mettere in ordine le spese di casa, mi sono imbattuta in una questione che, sinceramente, mi lasciava parecchio perplessa: il canone televisivo. In particolare, mi chiedevo se anche i dispositivi che utilizzo quotidianamente – come il mio tablet e il portatile – potessero rientrare tra quelli per cui è richiesto il pagamento di questa imposta.
Ho iniziato a cercare informazioni e presto ho capito che non ero l’unica ad avere dubbi. La normativa sembra chiara, eppure le abitudini tecnologiche di oggi, con lo streaming e i contenuti on-demand, complicano la questione. Ma ecco quello che ho scoperto, e che potrebbe fare chiarezza anche per te.
Quando si paga davvero il canone televisivo?
La normativa italiana stabilisce che il canone RAI è dovuto solo per il possesso di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni televisive via etere o satellite. Tradotto in parole semplici: se hai un televisore con un sintonizzatore TV, sei tenuto a pagare.

Per esempio, il vecchio televisore che Marta ha in salotto, dotato di un decoder digitale terrestre, rientra sicuramente nella categoria degli apparecchi soggetti al pagamento del canone. E non importa se Marta guarda o meno i canali tradizionali: è il possesso del dispositivo stesso a generare l’obbligo fiscale.
Ma cosa accade con i dispositivi moderni? Computer, tablet e smartphone, che Marta usa spesso per guardare film e programmi su RaiPlay o Netflix, non sono inclusi. Questo perché, per legge, non sono considerati “atti o adattabili” a ricevere segnali televisivi via etere. In parole povere, questi dispositivi non hanno un sintonizzatore TV integrato e accedono ai contenuti attraverso una connessione internet.
Un altro caso interessante riguarda i monitor o gli schermi senza sintonizzatore: se Marta decide di utilizzare un grande schermo per collegarlo al suo computer, non sarà soggetta al pagamento del canone televisivo, a meno che non utilizzi un dispositivo esterno che trasformi lo schermo in una TV tradizionale.
Perché tablet e streaming non fanno scattare il canone?
La principale fonte di confusione è rappresentata dal modo in cui accediamo oggi ai contenuti audiovisivi. Marta, come molti di noi, trascorre ore a guardare programmi televisivi o serie in streaming. Tuttavia, il fatto che un dispositivo possa accedere a contenuti TV tramite app o piattaforme online non lo rende automaticamente soggetto al canone RAI. La legge italiana distingue chiaramente tra la ricezione via etere (o satellite) e l’utilizzo di internet per la fruizione di contenuti.

Un esempio pratico aiuta a chiarire: se Marta usa il tablet per guardare una serie su RaiPlay, lo fa attraverso una connessione internet. Questo non equivale a possedere un dispositivo atto alla ricezione tradizionale. Di conseguenza, nessun obbligo di pagamento si applica al tablet. Lo stesso vale per il computer, che Marta utilizza anche per lavoro: senza un sintonizzatore TV, non può essere considerato un apparecchio televisivo ai fini della normativa.
Questa distinzione, tuttavia, non è sempre stata comunicata in modo efficace. Alcune campagne informative hanno confuso i consumatori, enfatizzando il concetto di “accesso ai contenuti TV” senza specificare che lo streaming via internet non rientra nei criteri per il canone.
La rapida evoluzione tecnologica contribuisce a complicare il quadro: dispositivi sempre più sofisticati e modalità di consumo in costante cambiamento stanno spingendo molti a chiedersi se la normativa debba essere aggiornata. Ma per ora, Marta può stare tranquilla: nessun obbligo aggiuntivo è previsto per tablet, smartphone e computer.
Il canone televisivo è un argomento che si intreccia con le nostre abitudini quotidiane e con l’evoluzione tecnologica. Sapere quando è dovuto, e per quali dispositivi, aiuta a evitare fraintendimenti e spese inutili. Tu che rapporto hai con questa imposta? Ti è mai capitato di affrontare situazioni poco chiare come Marta?