La RAI trasmette il Festival di Sanremo ininterrottamente dal 1955, ma dal 2026 le cose potrebbero cambiare. C’entra una sentenza del TAR.
L’evento musicale della città ligure dedicato alla musica leggera italiana è nato nel 1951, ma è stato solo dal 1955 che la RAI ha iniziato a trasmetterlo in diretta televisiva. Con la messa in onda il Festival di Sanremo si è trasformato immediatamente nell’evento musicale per eccellenza della cultura italiana e in un programma cardine del palinsesto RAI. Eppure c’è qualcosa che non torna.
L’edizione 2025, presentata e diretta artisticamente da Carlo Conti, andrà regolarmente in onda su RAI 1, come sempre, ma dall’anno prossimo tutto è ora in dubbio. Dipende da una recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Liguria.
Siamo di fronte a una delibera che potrebbe portare a cambiamenti epocali per il futuro del Festival. Tutto parte da un ricorso presentato da un’etichetta discografica: la Just Entrertainment. La label ha contestato un fatto che finora tutti, pubblico compreso, hanno dato sempre per scontato, ossia che il Festival di Sanremo dovesse essere mandato in onda dalla RAI.
Il Festival di Sanremo cambia rete nel 2026: brutte notizie per la RAI
Il tribunale ha dovuto dunque giudicare la logica giuridica che ha finora permesso l’affidamento diretto del Festival di Sanremo alla RAI. Perché il Comune di Sanremo ha sempre concesso la gestione della manifestazione alla rete pubblica? Non sarebbe stato più giusto indire una gara pubblica per l’assegnazione della manifestazione e obbligando il Comune di Sanremo a indire una gara pubblica per le edizioni future. Una pronuncia apparentemente scioccante, ma motivata dalla necessità di garantire maggiore trasparenza e concorrenza nella gestione della manifestazione canora.
Di conseguenza, il tribunale ligure ha in pratica dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival di Sanremo alla RAI. Per questioni burocratiche, l’edizione del 2025 sarà ancora gestita dalla tv pubblica, poi però a partire dal 2026 il Comune di Sanremo dovrà indire una gara pubblica per l’assegnazione della competizione canora, aprendo la possibilità di partecipazione a tutti gli operatori del settore.
La RAI ha già commentato la sentenza del TAR. Con una nota ufficiale, la tv di Stato ha dichiarato che “il format del Festival di Sanremo resta di proprietà della RAI” e che non ci sarebbe rischio che la manifestazione possa essere organizzata da altri. Tuttavia, al termine del comunicato, la RAI ha riconosciuto il ricorso del tribunale e ammesso che il Comune ligure dovrà aprire una gara pubblica a partire dal 2026.
Anche Pippo Baudo, storico conduttore del festival, ha espresso preoccupazione per ciò che è accaduto. Il presentatore siciliano ha affermato che la perdita del Festival sarebbe un “disastro” per RAI 1: se ciò accadesse, per la tv pubblica sarebbe grave in termini di immagine e di entrate pubblicitarie.